La dislessia è un disturbo che influisce sulla capacità di lettura e comprensione della lingua scritta. Questo disturbo comporta una difficoltà nel recitare l’alfabeto, nominare le lettere e analizzare e classificare i suoni. A causa della dislessia sono frequenti omissioni, sostituzioni, distorsioni, inversioni o addizioni, lentezza, esitazione e problemi di monitoraggio visivo e deficit di comprensione. Tuttavia, non tutti questi aspetti si presentano allo stesso modo, quindi possiamo parlare di diversi tipi di dislessia.
Per capire i diversi tipi di dislessia, è necessario capire che la lettura è un processo a doppio percorso. Ciò significa che il nostro cervello ha due modi di leggere le parole, uno visivo e un altro fonologico. Il primo, il percorso visivo, consiste nel leggere le parole nel loro complesso, ricorrendo alla memoria attraverso i suoi aspetti superficiali; questo può essere fatto solo con parole familiari, poiché le parole sconosciute non sono custodite nella memoria. Il percorso fonologico, poi, consente la lettura attraverso una trasformazione grafema-fonema uno a uno, molto utile per leggere parole sconosciute.
Ora, se uno di questi percorsi è danneggiato, si verificherà la dislessia. In questo articolo parleremo dei diversi tipi di dislessia che sorgono in base alle diverse funzionalità di lettura danneggiate. In particolare tratteremo la dislessia superficiale, la dislessia fonologica e la dislessia profonda.
Diversi tipi di dislessia
Dislessia superficiale
Le persone che soffrono di dislessia superficiale presentano un’incapacità selettiva quando leggono le parole con una pronuncia irregolare. Si tratta di una forma di dislessia che non appare in tutte le lingue, perché non tutte le lingue hanno parole con pronuncia irregolare. Ad esempio l’italiano non ne ha, ma l’inglese invece sì. Una manifestazione di questa dislessia si riscontra nella difficoltà di pronunciare “steak” (irregolare) rispetto a “speak” (regolare).
La dislessia superficiale risponde a un danno del percorso visivo o dell’accesso diretto alle parole. Tali persone, quindi, sono in grado di leggere perfettamente le parole regolari attraverso una traduzione uno a uno di grafema e fonema, ma con parole irregolari questa strategia non è utile. Inoltre, non hanno problemi a leggere parole inesistenti o pseudoparole, e questo è un’ulteriore prova del danno al percorso di accesso diretto.
Un altro aspetto chiave di questo tipo di dislessia è che la capacità semantica non si vede alterata. Anche se la persona non è in grado di leggere correttamente la parola, può comunque capirla se viene pronunciata ad alta voce e correttamente. Quindi il danno è limitato solo alla capacità di lettura del soggetto.
Dislessia fonologica
I soggetti affetti da dislessia fonologica hanno un disturbo selettivo della capacità di leggere parole sconosciute o pseudoparole. Mantengono intatta, invece, la loro capacità di leggere parole familiari. Ad esempio, avrebbero difficoltà a leggere la parola “amorar”, ma potrebbero leggere senza alcun problem la parola “amore“.
Questo ci mostra che il percorso danneggiato riguarda il percorso fonologico. Pertanto le persone che soffrono di dislessia fonologica non sono in grado di tradurre le parole da grafema a fonema, quindi avranno difficoltà a leggere le parole, sconosciute o inesistenti, che non gli sono familiari. D’altra parte, poiché il percorso diretto risulta intatto, non sarà un problema leggere le parole conosciute o familiari.
In questi soggetti c’è anche un’ulteriore difficoltà a leggere parole funzionali (il, il, un, prima…). Probabilmente questo è dovuto al fatto che sono molto astratti e mancano di contenuti. Ma i risultati delle indagini sono confusi e dobbiamo essere cauti riguardo alla dislessia fonologica, poiché potrebbero esserci più danni di quelli che influiscono direttamente sul percorso fonologico.
Dislessia profonda
A prima vista sembra che la dislessia superficiale e la fonologia esauriscano le possibilità delle conseguenze di una lesione in un modello a doppio percorso. Tuttavia, esiste ancora un ulteriore tipo di dislessia, alquanto sorprendente: si tratta della dislessia profonda. Nonostante la sua somiglianza con la dislessia fonologica, ha una caratteristica distintiva: le paralassie semantiche.
La paralessia semantica si verifica quando il soggetto, invece di leggere la parola scritta, produce una parola diversa, ma con un significato correlato all’originale. Ad esempio di fronte alla parola scritta “figlia”, è probabile che il paziente pronunci la parola “sorella”. È un fenomeno molto interessante, che indica l’esistenza di lesioni nel determinare la semantica delle parole.
Un altro aspetto chiave, che ci mostra il danno semantico, è che l’immaginabilità della parola mostra il grado di difficoltà della lettura. In altre parole, in concetti per i quali è difficile costruire un’immagine mentale ci sarà una performance di lettura peggiore; invece con i concetti di facile rappresentazione mentale le prestazioni di lettura saranno migliori. Questo ci mostra che ci sono difficoltà nella ricerca della parola all’interno della rete semantica. E quindi più dati mentali abbiamo su di essa, più è facile individuarla e leggerla.
La dislessia è un disturbo complesso che ci fornisce molte informazioni su come funziona la nostra capacità di relazionarci con il linguaggio. Comprendere i diversi tipi di dislessia ci aiuta a capire la struttura e la funzionalità del linguaggio. Per questo motivo, è essenziale studiare e condurre ricerche esaustive se vogliamo comprendere a fondo i fondamenti della comunicazione e individuare l’origine di possibili problemi nella stessa.
Source: lamenteemeravigliosa.it