Cambiare il mondo, renderlo più bello, dipende anche dalle scelte di ciascuno di noi. Desidero perciò raccontare come ho fatto a diventare produttore e consumatore di elettricità rinnovabile, pur non essendo ancora riuscito a convincere il mio condominio a disporre pannelli solari sul tetto al posto dell’eternit. Ho conosciuto ad un evento di Legambiente a Milano Expo, Gabriele Nicolis, imprenditore Veronese, animatore di cooperative energetiche (vedi http://www.weforgreen.it). A casa mia a Lodi non ho più il gas (teleriscaldamento per l’acqua calda, pompa di calore e cucina elettrica ad induzione) e consumo il doppio dell’elettricità di una famiglia media. Ho ereditato da mia madre 20 mila euro in titoli norvegesi, che trasudavano petrolio e perdevano valore ogni anno. Disinvesto e aderisco alla cooperativa WeforGreen, con una quota di proprietà indivisa di un impianto fotovoltaico. Divento anche socio consumatore, perché la cooperativa acquista per tutti i soci elettricità rinnovabile in rete e la ridistribuisce sui nostri contatori. Così le bollette che mi arrivano sono già compensate dal ricavato dell’impianto di cui sono socio.
Ebbene, dopo un anno, mi è arrivato il rendiconto: 600 euro di bollette anticipate più un migliaio di euro dall’energia aggiuntiva prodotta. Insomma, il mio investimento ha reso l’8% netto all’anno. Poi, alla fine dei 20 anni mi verrà restituito il capitale investito, salvaguardando una quota accantonata per il riciclaggio dell’impianto, lo smaltimento e il ripristino dell’area.
Ora, grazie anche ad un convenzione con Legambiente, tutti i soci sono invitati a far altrettanto, con quello che possono. Si può diventare solo soci consumatori o investire quote di impianto, da mille sino a 20mila euro, in proporzione ai propri consumi. Guadagnando certo, non speculando, perché insieme ai soci, guadagna anche l’Italia e il pianeta. È economia civile.
Source: lanuovaecologia.it