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Digitalizzazione della scuola: a che punto siamo?

Una scuola inclusiva, che ha intrapreso “una cammino di profonda innovazione”, che ha investito sulla formazione degli insegnanti, sul superamento del gap tecnologico utilizzando le opportunità dei linguaggi digitali, sul raccordo con il mondo del lavoro attraverso l’alternanza. La ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, interviene nel dibattito nato dalla pubblicazione dei dati dell’Ocse con un articolo “Innovazione e qualificazione della scuola italiana: a che punto siamo?”, nel quale traccia un bilancio di quanto fatto e quanto resta da fare.

Cosa è stato fatto e cosa si deve fare per la scuola

“I dati Ocse, guardati in profondità – sottolinea la Fedeli – ci dicono che le pari opportunità garantite fino agli anni dell’obbligo, si perdono successivamente”. Urge perciò, scrive la titolare dell’Istruzione, continuare ad investire.

  1. “Investire affinchè il ‘long life learning’ e l’orientamento che precede l’ingresso nel mondo del lavoro o negli studi universitari facciano parte concretamente di quel piano di investimenti e politiche che si sta già attuando nel campo dell’istruzione primaria e secondaria”.
  2. “In questi due anni il Paese ha investito sulla formazione degli insegnanti con fondi specifici e un Piano Nazionale con obiettivi prioritari. Prima d’ora nessuno aveva mai investito tanto nella formazione dei docenti”.
  3. “Si tratta di una scelta di campo precisa. Vogliamo dare tutti gli strumenti necessari per esercitare al meglio il loro ruolo”.
  4. “Sono stati stabilizzati 100.000 insegnanti che attendevano una risposta, una soluzione al precariato”.
  5. Per quanto riguarda la sicurezza degli istituti, ci sono sette miliardi a disposizione e si lavora su molti fronti: costruzione di scuole nuove e sostenibili, messa in sicurezza degli edifici, ispezioni sui solai, antisismica, abbattimento delle barriere architettoniche.
  6. “Per il Piano Nazionale della Scuola Digitale le risorse ammontano a oltre 1 miliardo, la metà di queste è già stata investita, mettendo al centro la formazione del corpo docente e le competenze degli studenti”.
  7. Sull’Alternanza Scuola-Lavoro, la promessa è che entro settembre arriverà la Carta dei diritti e dei doveri degli studenti.
  8. “Nei prossimi giorni daremo il via libera ai decreti attuativi della Buona scuola che toccano temi importanti come la formazione e il reclutamento degli insegnanti, la valutazione degli studenti, il diritto allo studio, la maggiore attenzione per la cultura umanistica, l’importanza delle scuole all’estero, il sistema di istruzione da zero a sei anni”.

L’Agenda Digitale rappresenta cambio culturale

“Alcune realtà hanno immaginato che l’agenda digitale fosse solo l’acquisizione dello strumento in sé e non un cambiamento radicale della cultura. La digitalizzazione della scuola ha un impatto positivo sul mondo dei servizi, del territorio e del lavoro. Oggi il 40% delle professioni mondiali è in via di cambiamento”.


“Tra dieci anni, senza digitalizzazione, le competenze della scuola tradizionale saranno fuori gioco. L’agenda digitale deve dare agli studenti anche i mezzi per orientarsi tra i contenuti immessi in rete. Non esiste che le informazioni acquisite nel percorso formativo possano essere tratte da Wikipedia”


Agenda digitale aiuterà i territori terremotati

Per la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, “l’importanza della digitalizzazione delle scuole nei territori colpiti dal sisma. L’agenda digitale è fondamentale per far tornare competitive quei territori e non farli spopolare”.

 

 

Source: www.agi.it

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