L’aikido verbale è una tecnica che deriva dall’arte marziale dell’aikido. Quest’ultima nacque nel Giappone moderno, dal maestro Morihei Ueshiba. Si basa sul principio che, in situazioni di conflitto, bisogna cercare di difendersi dagli attacchi neutralizzando il nemico, evitando di fargli del male.
Come tutte le arti marziali, l’aikido non è soltanto una tecnica di combattimento. Dietro di essa c’è tutta una filosofia. Ricerca, soprattutto, l’evoluzione personale di chi la mette in pratica. Si lavora sul piano fisico, mentale e spirituale. Non si disprezzano i propri avversari, bensì si cerca di capirli e di imparare da loro.
A partire da questi principi, una serie di autori iniziarono a cercare di applicare l’aikido alla comunicazione. In questo modo, svilupparono il concetto dell’aikido verbale. Lo trovarono un’eccellente maniera di trasformare o difendersi dai conflitti quotidiani. Si esercita per apportare pace, serenità e felicità alla vita. Come ogni tecnica, può essere appresa e i benefici maggiori arrivano con la pratica.
“La violenza è l’ultimo espediente dell’incompetente”
-Isaac Asimov-
I promotori dell’aikido verbale indicano che quando riceviamo un’aggressione verbale, l’essenziale è preservare il proprio benessere. Un attacco verbale può scatenare un uragano di emozioni e confondere la mente. Per questo, è fondamentale mantenere la serenità e concentrarsi sul proposito di risolvere il problema e non di ingrandirlo.
Allora, la prima cosa da fare è non reagire in modo automatico, ma piuttosto di impiegare la forza dell’attacco per dare una svolta alla situazione. Dobbiamo volgere lo sguardo verso la direzione in cui sta guardando il nostro avversario. Invece di guardarlo dalla riva opposta, l’idea è di cercare di osservare quello che questa persona sta guardando.
Questo è possibile soltanto se invece di preoccuparci di reagire, ci preoccupiamo di ascoltare, di capire il suo punto di vista. Facciamo un esempio di questo aikido verbale. Qualcuno lancia il seguente attacco verbale: “Svolgi il tuo lavoro in modo pessimo, nonostante ciò il capo ti tratta meglio”. Impiegando la tecnica dell’aikido verbale, la risposta sarebbe: “È molto frustrante lavorare bene e non ottenere il giusto riconoscimento. Capisco perfettamente la tua rabbia”.
In questo esempio, si evita di discutere sulla persona a cui è stato diretto l’attacco. Piuttosto si risponde mettendosi nei suoi panni e cercando di difendersi dagli attacchi rivolti. Ciò pone il conflitto in altri termini. Quasi sempre, dietro a un attacco verbale, c’è una persona che soffre. L’aggressione, sebbene sia disfunzionale, a volte non è altro che una richiesta d’aiuto.
L’aikido verbale possiede alcune tecniche specifiche per difendersi dagli attacchi. Si tratta di meccanismi che hanno dimostrato la loro efficacia in queste situazioni. Si ispirano ai movimenti dell’arte marziale.
Le principali tecniche sono le seguenti:
Insomma, l’aikido verbale cerca di creare una gestione intelligente del conflitto. Senza sprecare energia in ciò che non è importa e investendo soltanto quella necessaria in ciò che merita. L’ideale è imparare, innanzitutto, a contare fino a dieci per non reagire con altrettanta aggressività, e poi applicare una di queste tecniche davvero efficaci.
Source: lamenteemeravigliosa.it
RIMINI (ITALPRESS) – Il CONOU partecipa anche quest’anno a Ecomondo a Rimini, fiera della green e circular economy.Il Consorzio è…