ROMA (ITALPRESS) – E’ una ferita aperta, anche se ancora in tempo per essere guarita. “E’ difficile comprendere come uno stato non abbia a cuore settore che ha versato oltre 14 miliardi di contribuzioni”. Paolo Dal Pino, presidente della Lega Serie A e vice-presidente vicario della Figc, non nasconde la delusione cocente per il decreto del consiglio dei ministri che ha di fatto ‘snobbatò la richiesta di aiuti finanziari al mondo del calcio.
“Abbiamo chiesto provvedimenti a costo zero per società che, a causa della pandemia, sono in perdita di 1,2 miliardi – sottolinea il numero uno della Lega Calcio ai microfoni di ‘Radio Anch’io Sport’ su Rai RadioUno – Spero si riesca a breve a riparare a questa dimenticanza, altrimenti non è accettabile. Non abbiamo chiesto dei ristori come altri settori, ma la dilazione delle scadenze di sei mesi di contributi del 2021: sono certo che il Parlamento, in sede di conversione del decreto, capirà le nostre ragioni”. Per Dal Pino, inoltre, la riduzione dei costi “passa attraverso il financial fair play a livello europeo. Ci sono diverse cose che impediscono lo sviluppo delle società: in questo paese, ad esempio, per costruire uno stadio ci vogliono dieci anni contro i due delle altre nazioni europee”. Negli ultimi giorni, il calcio italiano (e non solo) è tornato a fare i conti con il razzismo negli stadi. “Tutto ciò che è razzismo e discriminazione è orribile e non fa parte di noi – prosegue Dal Pino – Non è un problema solo di stadi, dove si vedono casi singoli di personaggi che non dovrebbero più entrarvi. Siamo al lavoro per un protocollo d’intesa per un daspo a vita verso chi si macchia di razzismo non solo in uno stadio, ma in tutti. Mi piacerebbe che nel nostro centro Var di Lissone ci sia una stanza, una respect room, dove la tecnologia ci aiuti a debellare le discriminazioni”. E, a proposito di tv, inevitabile un focus sulla qualità delle partite trasmesse da Dazn: “Le nostre strutture hanno fatto tutte le verifiche sulla possibilità di avere il nostro campionato solo sulla rete. Le condizioni c’erano e ci sono. Dazn è responsabile e abbiamo detto che è inaccettabile. Qualcosa di meglio però si è visto nelle ultime domeniche, speriamo che ciò porti all’uso della banda larga in tutto il paese”.
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