Una plastica “bio” grazie ai limoni. E’ quanto è riuscito a creare un team di ricercatori dell’Istituto di ricerca chimica della Catalogna, in Spagna. Gli esperti catalani hanno lavorato sui policarbonati: materiali frequentemente utilizzati n prodotti plastici di uso quotidiano, ma che suscitano paura e perplessità a causa della presenza del bisfenolo A (Bpa), una delle molecole principali nota per la sua presunta tossicità.
Lo scorso giugno, il comitato degli Stati membri dell’Autorità Ue per le sostanze chimiche si è espresso all’unanimità evidenziando la possibilità che il bisfenolo A abbia effetti nocivi sull’apparato endocrino e sul sistema ormonale. Il Bpa è già vietato in Europa per la produzione di biberon e ora potrebbe essere eliminato da molti altri prodotti plastici.
I ricercatori catalani hanno trovato una alternativa bio al suo utilizzo sviluppando un metodo di produzione dei policarbonati che usa l’anidride carbonica (Co2) e il limonene, vale a dire un idrocarburo contenuto nella buccia degli agrumi, dai limoni ai mandarini, dal lime alle arance.
Il limonene è in grado di sostituire il famigerato Bpa, rendendo così la plastica un materiale non dannoso per l’organismo. “Il BPA è sicuro ma causa ancora preoccupazioni, ed è prodotto dal petrolio“, dicono i ricercatori. “Il nostro approccio lo sostituisce con il limonene, che può essere ricavato da limoni e arance offrendo un’alternativa più ‘verde’ e sostenibile”. E più salutare.
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