A studiare le proprietà di questa preziosa pianta sono stati gli scienziati dell’Università della Tessaglia insieme ai colleghi dell’Ospedale Generale Universitario di Larissa.
Grazie a una serie di esperimenti, i ricercatori hanno dimostrato che la curcumina è utile come misura preventiva ma anche per curare la parodontite e come immunosoppressore naturale per l’artrite reumatoide.
La parodontite è causata principalmente dal batterio Porphyromonas gingivalis e che porta alla carie. Si tratta di un importante problema di salute pubblica e un fattore di rischio per lo sviluppo dell’artrite. Quest’ultima è una malattia reumatica autoimmune caratterizzata da infiammazione che porta alla distruzione articolare, alla perdita della funzione articolare e alla disabilità, se non trattata.
“La curcumina sembra avere un’efficace attività antibatterica contro l’infezione da P. gingivalis e la formazione di biofilm. Oltre all’azione antibatterica, antiossidante e anti-infiammatoria, la curcumina esercita proprietà immunosoppressive uniche attraverso l’inibizione delle risposte pro-infiammatorie Th17 e la promozione delle cellule T regolatorie, sopprimendo così l’autoimmunità” spiegano gli scienziati.
Due sono stati gli studi clinici effettuati sull’uomo, i cui risultati sono stati incoraggianti. Nel primo, 45 pazienti con artrite sono stati suddivisi in 3 gruppi, il primo ha assunto solo curcumina (500 mg), il secondo diclofenac sodico (50 mg) e il terzo curcumina e diclofenac insieme. È stato esaminato l’effetto dopo 8 settimane dal trattamento. La somministrazione di curcumina non ha provocato reazioni avverse e tutti i pazienti hanno mostrato miglioramenti significativi. Inoltre, le persone trattate solo con la curcumina presentavano risultati migliori rispetto a quelli che avevano assunto solo diclofenac.
Nel secondo studio randomizzato, è stata valutata l’efficacia della curcumina rispetto a quella di un placebo nei pazienti con artrite reumatoide. Nel gruppo di persone che aveva assunto 250 o 500 mg di curcumina, il miglioramento della malattia è stato accompagnato da una significativa riduzione dei marcatori dell’infiammazione e dei fattori reumatoidi, rispetto ai pazienti che avevano assunto placebo.
“Questi risultati sono incoraggianti e dovrebbero essere confermati in studi più ampi, che riguarderanno anche il profilo di sicurezza dell’uso a lungo termine della curcumina o della tolleranza di un integratore” spiegano gli scienziati.
Preziosa, preziosissima curcuma.
Source: greenme.it
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