Si stima che oggi gli italiani che hanno un tatuaggio siano circa 3 milioni e che gli studi contino una cifra che si aggira intorno a 1200 studi di tattoo. L’industria di tatuaggi e piercing non conosce flessioni neanche in tempo di crisi. Oltre 900 sono le imprese coinvolte in questo settore, con un fatturato di 80 milioni.
Le cifre emergono da una ricerca dell’Ufficio studi della Camera di commercio di Monza e Brianza su dati del Registro Imprese. Più in generale, però, è tutto il comparto dei trattamenti estetici a navigare in ottime acque: nel Bel Paese ci sono 26mila imprese di settore, il 7,9 per cento in più rispetto all’anno scorso. Gli incrementi maggiori nel Lazio (28,9 per cento), Molise (16,8) e Calabria (13,5).(Fonte Adnkronos.com)
Normalmente il titolare di un’azienda di tattoo e piercing è un uomo tra i 30 e i 49 anni (il 50,6 per cento del totale), mentre le donne al comando sono solo il 26,4 per cento e nessuno ha superato i 70 anni. Ben il 93 per cento delle società è invece di natura individuale. Quasi un quarto delle imprese è localizzato in Lombardia (23,6 per cento), seguono a distanza il Lazio (12,3) e il Piemonte (11,6). Tra le città, però, Roma (8,1 per cento) batte Milano (5,3) e Torino (4,9).
Prima di fare un tatuaggio però, così come anche un piercing, è utile informarsi sui pericoli in cui si può incorrere, in primis un’infezione.
Ci sono, infatti, alcune cose da mettere in conto, sia perché in primo luogo un tatuaggio è per sempre, è cioè una scelta che dura per tutta la vita, sia perché ci sono molti rischi per la salute: dalle infezioni batteriche della pelle, che nei peggiori dei casi possono penetrare nel sangue e coinvolgere anche il cuore, ai virus dell’epatite B e C e dell’AIDS (ma in misura molto minore),fino alle reazioni allergiche agli inchiostri utilizzati.
Anche nel caso dei tatuaggi ci sono delle regole ferree da seguire, in modo da non incappare in noie ed evitare qualsiasi tipo di complicazione.
In primo luogo, lo studio di un tatuatore dev’essere asettico: l’ambiente, cioè, deve seguire parametri igienici eccellenti. In seguito, tenete conto che:
– il professionista (e non l’improvvisatore) prima di farvi un tatuaggio, deve lavarsi accuratamente le mani e indossare un paio guanti di lattice sterili;
– deve utilizzare aghi e tubi usa e getta in confezione sigillata oppure sterilizzati;
– deve utilizzare inchiostro nuovo;
– una volta fatto il tatuaggio, ricordatevi che è meglio evitare per qualche settimana il nuoto, i bagni con acqua calda e l’esposizione al sole.
E ora siete contenti di come è venuto questo bel tatuaggio? Bene! Ma non è finita qui: sappiate che le fasi immediatamente successive sono le più delicate, la zona tatuata è evidentemente infiammata (il tatuaggio appena fatto consiste di fatto in una abrasione) e la pelle dovrà cicatrizzarsi.
Entro 2/4 ore dalla fine della sessione, per guarire sin da subito, potreste utilizzare Esmeralda Crema post Tattoo, la prima crema post tatuaggio vegan nata dalla collaborazione tra YouHemp e La Saponaria, che interrompe la reazione infiammatoria prima che l’inchiostro venga compromesso.
Con olio di canapa bio – preziosissimo antinfiammatorio naturale e ricco di acidi grassi polinsaturi, di Omega-3 e Omega-6, di acido Gamma Linoleico (che previene e combatte la desquamazione, la disidratazione della pelle e i disturbi della cheratinizzazione), di amminoacidi essenziali e di oligoelementi – Esmeralda interviene in primo luogo calmando l’infiammazione e ferma la reazione infiammatoria anticipando i danni che le eventuali croste andrebbero a formare.
Per aumentare le proprietà, la crema Esmeralda contiene anche 100 mg di CBD certificato (cannabidiolo), che amplifica l’effetto antinfiammatorio della crema e riduce notevolmente la formazione di croste, e olio di cocco, dalle proprietà antifungine, antinfiammatorie, antibatteriche.
Applicando la crema Esmeralda, si formerà un’unica grande crosta, molto sottile, perché non trattiene anche l’inchiostro, che viene invece completamente assorbito dalla pelle. Questo processo consente una notevole riduzione del prurito, quindi una guarigione più rapida e meno “pericolosa”.
Il tipico rossore post tatto passerà già al secondo giorno di applicazione e dopo 6 giorni il vostro disegno sulla pelle sarà perfetto.
Ricordatevi nel contempo di non coprire il tatuaggio con pellicola o carta e di indossare indumenti di fibre naturali.
Giorni 1-3: applicare 4-5 volte al giorno
Giorni 4-8: applicare almeno 3 volte al giorno
Giorni 9-18: applicare almeno una volta al giorno
Source: greenme.it
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