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Coste italiane: 56 reati ambientali al giorno, più di 2 ogni ora

 

È un brutale assalto quello che continuano a subire il mare e le coste italiane: 56 reati ambientali al giorno, più di 2 ogni ora, quasi 3 per ogni chilometro di litorale. Il trend è lo stesso purtroppo da dieci anni a questa pare: nel 2018 sono state 20.437 le infrazioni accertate, il 20% in più rispetto all’anno precedente; salgono a 23.554 le persone denunciate e arrestate (+20%); 5.834 i sequestri (+22%) per un valore di 1,5 miliardi di euro considerando i sequestri e il valore delle sanzioni penali e amministrative comminate dalle Forze dell’ordine. Le minacce sono sempre le stesse: illegalità legate al ciclo del cemento (34% dei reati); Inquinamento delle acque (33,1%); pesca di frodo (23,1%); infrazioni al codice della navigazione (9,8%).

Una fotografia a tinte fosche, insomma, quella scattata come ogni anno dal dossier Mare Monstrum 2019 di Legambiente, basato sul lavoro delle Forze dell’ordine e delle Capitanerie di porto. Proprio per combattere questa aggressione è pronta a salpare la Goletta Verde di Legambiente. Dal 24 giugno al 15 agosto: un viaggio in 25 tappe, nelle 15 regioni costiere italiane, dal Friuli-Venezia Giulia alla Liguria per monitorare la qualità delle acque marine, denunciare le illegalità ambientali, l’abusivismo edilizio, le trivellazioni di petrolio e combattere l’emergenza delle plastiche in mare, ma anche per informare e sensibilizzare i cittadini sull’importanza di salvaguardare questo prezioso ecosistema e le sue bellezze e affermare il ruolo centrale del Mediterraneo nelle politiche di accoglienza, solidarietà e integrazione.

«I dati del nostro dossier ci dicono che l’Italia costiera è ancora sotto attacco, nonostante l’incessante lavoro delle Forze dell’ordine e dalla Capitaneria di porto che ora hanno a disposizione anche nuovi strumenti di contrasto offerti dalla legge sugli ecoreati – dichiara Stefano Ciafani, Presidente di Legambiente –. Un impegno che, anche se unito alla crescente sensibilità e attenzione dei cittadini, evidentemente non basta. I numeri ci dicono che bisogna fare di più e meglio. Ed è l’obiettivo che ci poniamo anche quest’anno con il nuovo viaggio di Goletta Verde che per tutta l’estate manterrà alta l’attenzione contro i nemici del mare, per combattere le trivellazioni di petrolio, la mala depurazione, il cemento illegale e il marine litter. È ora di dire basta ad ogni forma di alibi e intervenire in maniera decisa per porre fine a queste emergenze che causano danni all’economia, al turismo e soprattutto all’ambiente a partire dalla gestione delle acque reflue e dall’adeguamento del nostro sistema depurativo. Non va dimenticato che sono già quattro le procedure di infrazione comminate all’Italia dall’Ue con un nuovo deferimento alla Corte di Giustizia arrivato pochi mesi fa. Soldi che avremmo potuto spendere per progetti innovativi a tutela del mare. È inoltre urgente approvare una legge che centralizzi le competenze degli abbattimenti degli abusi edilizi, attraverso le prefetture, per evitare il ricatto elettorale alla base della mancata azione da parte dei comuni e poi approvare la norma sul fishing for litter per permettere ai pescatori di tutta Italia di fare gli spazzini del mare»

Tornando ai numeri del dossier di Legambiente, un esame più specifico ci dice che il 52,7% degli illeciti accertati si concentra nelle quattro regioni del sud: Campania, Puglia, Sicilia e Calabria sono le prime quattro regioni nella classifica nazionale dell’illegalità ai danni del mare. La Campania ha il primato assoluto con 3.483 infrazioni (il 17%) spalmate lungo i suoi 470 chilometri di costa, 4.141 persone denunciate o arrestate e 1.397 sequestri.

Analizzando i vari fenomeni, anche quest’anno i numeri del cemento illegale nelle regioni costiere sono impressionanti: 6.955 infrazioni accertate, di cui oltre la metà sempre tra Campania, Puglia, Calabria e Sicilia; oltre 9mila tra arresti e denunce, 1.549 sequestri. Lo stesso vale per quanto riguarda le infrazioni legate al ciclo dei rifiuti, in particolare scarichi inquinanti e mala depurazione: 6.763 infrazioni accertate, in aumento dell’11,2% rispetto al 2017; 8.560 (+2,7%) tra denunce e arresti e 2.447 sequestri (+12,1%).

Il saccheggio della risorsa ittica è l’unico indicatore dell’assalto al mare con il segno negativo, rispetto all’anno precedente i reati contestati calano infatti del 10% e del 9,3% per numero di persone denunciate e arrestate. Ultimo, ma non meno importante per la salvaguardia dell’ecosistema marino, è il contrasto alle pratiche illecite nella navigazione da diporto: un dato che cala del 31,3% rispetto all’anno precedente per quanto riguarda le infrazioni e del 27,6% per quanto riguarda le persone denunciate, ma che si impenna per numero di sequestri: + 59,3% rispetto al 2017.

Le tappe e le novità di Goletta Verde 2019 – Il viaggio della Goletta Verde prenderà il via quest’anno dal Friuli-Venezia Giulia per terminare il 14 agosto in Liguria. Prima tappa dal 23 al 25 giugno a Lignano Sabbiadoro; a seguire Caorle (26, 27 giugno); Chioggia (28 giugno); Rimini (30 giugno, 1 luglio); Ancona (2 luglio); San Benedetto del Tronto (3, 4 luglio); Pescara (5, 6 luglio); Vasto (7 luglio); Termoli (8, 9 luglio); Isole Tremiti (10 luglio); Monopoli (11, 12 luglio); Taranto (15 luglio); Corigliano-Rossano (17, 18 luglio); Pozzallo (20, 21 luglio); Gela (22, 23 luglio); Triscina – Selinunte (24 luglio); Favignana (25 luglio); Cagliari (28, 29, 30 luglio); Maratea (1 agosto); Scario (2, 3 agosto); Acciaroli (4 agosto); Procida (5, 6 agosto); Anzio (7, 8 agosto); Portoferraio (10, 11 agosto); La Spezia (12, 13, 14 agosto).

Un’edizione, quella del 2019, che sarà realizzata grazie al sostegno dei partner principali CONOU, Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati e Novamont; dei partner sostenitori Assovetro –  Endless Ocean, Ricrea, Consorzio nazionale per il riciclo e il recupero degli imballaggi in acciaio e con il contributo di Pramerica SGR (Pramerica Sicav Social 4 Future). Media partner sarà la La Nuova Ecologia. Tra le altre battaglie che saranno portate avanti durante l’estate da Goletta Verde c’è come sempre la messa al bando delle plastiche usa e getta e in generale la lotta al marine litter, una delle due più gravi emergenze ambientali globali insieme ai cambiamenti climatici. O, ancora, quello di garantire il diritto all’accesso libero alle spiagge ai cittadini; tutelare i paesaggi marino costieri per frenare la perdita di biodiversità.

In questo quadro, come sempre, con il servizio Sos Goletta, Legambiente assegna un compito importante a cittadini e turisti, a cui chiede di segnalare situazioni anomale di inquinamento delle acque: tubi che scaricano direttamente in mare ma anche chiazze sospette. I tecnici del laboratorio mobile approfondiranno le denunce e le segnalazioni arrivate, per poi farle arrivare alle autorità competenti. Per inviare basta collegarsi al sito www.legambiente.it/golettaverde. Il servizio SosGoletta rientra nel progetto di Legambiente Volontari per Natura sulla citizen science (il contributo dei cittadini alla conoscenza dei problemi ambientali e alla loro risoluzione).

Anche per l’edizione 2019 il CONOU, Consorzio Nazionale per la Gestione, Raccolta e Trattamento degli Oli Minerali Usati, affianca, in qualità di partner principale, le campagne estive di Goletta Verde e di Goletta dei Laghi di Legambiente. Da oltre 35 anni il Consorzio è il punto di riferimento italiano per la raccolta e l’avvio a riciclo degli oli lubrificanti usati su tutto il territorio nazionale. L’olio usato – che si recupera alla fine del ciclo di vita dei lubrificanti nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli – è un rifiuto pericoloso per la salute e per l’ambiente che, se smaltito indiscriminatamente, può determinare gravi effetti inquinanti. Altresì, se gestito e rigenerato secondo la prassi corretta, diviene una risorsa preziosa che torna a nuova vita sotto forma di basi lubrificanti; un esempio corretto di economia circolare. Negli anni di attività il CONOU ha raccolto 6 milioni di tonnellate di olio usato, avviandone a rigenerazione 5,3 milioni e consentendo la produzione di 3 milioni di tonnellate di olio rigenerato e un risparmio sulle importazioni di petrolio di circa 3 miliardi di euro, ponendo così l’Italia in vetta al settore a livello europeo. «La nostra è una missione precisa: salvaguardare l’ambiente da un inquinante pericoloso, ottimizzandone la gestione e i costi relativi in una ottica di massimo riutilizzo – ha spiegato il presidente del CONOU, Paolo Tomasi – Il nostro operato in difesa dell’ambiente, del mare e dei laghi in particolare, oltre ad evitare una potenziale dispersione di un rifiuto pericoloso, lo trasforma in una preziosa risorsa per l’economia del Paese».

 

Source: lanuovaecologia.it
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