I sivigliani ti accolgono come se ti conoscessero da sempre, la città è piena di cose da fare e da vedere, è tradizione, arte mujedar, tapas, corride, festa, movida, sole, flamenco. Imperdibile per la Semana Santa, la settimana che anticipa le celebrazioni Pasquali, si raggiunge in 3 ore di aereo, e il clima mite in inverno la rende perfetta per un weekend fuori stagione. Ma quali sono le 5 cose da non perdere assolutamente?
Tra la Avenida de la Costitución e Plaza del Triumfo potrete ammirare le due bellezze che hanno reso Siviglia famosa in tutto il mondo: l’Alcazar e la Cattedrale con la sua Giralda. Il Real Alcázar è il palazzo reale, più precisamente un complesso di palazzi, inizialmente edificati dagli arabi a partire dall’VIII secolo. Era la residenza degli uomini di potere, fino al Trecento, periodo della reconquista spagnola. Costruito secondo lo stile mudéjar, è stato ampliato e modificato svariate volte nel corso dei secoli con aggiunte di arte gotica e barocca e ancor oggi è in uso ai reali di Spagna.
Vicinissima all’Alcázar di Siviglia troviamo la Catedral de Santa María. Costruita sulle rovine di un’antica moschea, è la seconda chiesa più grande al mondo, dopo la basilica di San Pietro. Oltre ai magnifici interni in stile gotico, la Cattedrale ha un bellissimo giardino interno, il Patio de los Naranjos, pieno di alberi carichi di arance. Nel transetto della navata centrale riposano le spoglie di Cristoforo Colombo.
Il campanile della cattedrale è chiamato Giralda, 105 metri di altezza che svettano nel cuore della città, la metà dei quali fatti a somiglianza del minareto di Marrakech. La parte superiore invece venne costruita in un secondo tempo per ospitare le campane della cattedrale. In cima, la statua bronzea del Giraldillo.
La piazza più grande della città, all’interno del parco Marìa Luisa progettatata dall’architetto Annibale Gonzales, in occasione dell’Expo Iberoamericana di Siviglia del 1929. Di forma semicircolare, è attraversata da un canale e ha quattro ponti che rappresentano i quattro antichi regni di Spagna, Castiglia, Aragona, Navarra e Leon.
Lungo le pareti della piazza si trovano 48 panche in ceramica colorata (azulejos), che rappresentano tutte le province spagnole in ordine alfabetico. Nelle intenzioni dell’architetto la piazza doveva essere l’abbraccio della Spagna ai territori delle colonie sudamericane.
Si trova nel quartiere omonimo, forse il più caratteristico di Siviglia, che si snoda lungo le rive del fiume Gualdaquivir. La chiesa, il cui nome completo è Basílica de Santa María de la Esperanza Macarena, venne costruita negli anni Quaranta ed ospita la Virgen de la Macarena, rappresentazione della Madonna coperta da un enorme mantello color carminio e oro, che viene osannata e portata in giro per la città durante la Semana Santa.
Ok, abbiamo fatto i turisti intelligenti, abbiamo visto i monumento più famosi, ma ora è il caso di fare una pausa, girare col naso all’insù, fermarsi a mangiare in un tavolino da dividere con degli estranei, bere una Cruzcampo, la birra di Siviglia, mangiando tapas variadas, annusare il profumo delle arance che stanno sugli alberi in tutta la città, assistere ad uno spettacolo di flamenco por la calle…
E allora perdetevi nei vicoletti del vecchio quartiere ebraico, rimanete incantati davanti ad una parete di azulejos, le tipiche piastrelle decorate a mano del sud della Spagna e del Portogallo, entrate per caso in un portone e scoprite un palazzo incantevole, ovviamente con un patio di aranci, innamoratevi dell’architettura arabeggiante e confrontatela con il supermoderno Metropol Parasol, rimanete incantati davanti alla mastodontica Torre dell’oro, o stupefatti davanti al grattacielo Pelli.
Vedrete, Siviglia vi rapirà il cuore, con le sue bellezze storiche, la sua cultura popolare, la gente che vi tratterà come se vi conosceste da sempre, col profumo d’arancia nelle strade, la birra gelata, col suo caldo infernale d’estate, le sue fresche fontane, i suoi bar de tapas ad ogni angolo.
Source: www.ifood.it
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