ROMA (ITALPRESS) – “C’è una circolazione del virus importante e le misure che stiamo assumendo sono indispensabili. Senza queste misure, anche dure, è impossibile piegare la curva. Bisogna insistere”. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, ospite di #Cartabianca su Rai3.
Per Speranza, i numeri indicano una “situazione seria che non può essere sottovalutata. Siamo di fronte a una circolazione significativa del virus, lo vediamo dal numero dei contagi e anche nel numero dei decessi. I segnali delle ultime giornate sul piano dell’Rt hanno indicato un primissimo elemento di controtendenza. Non basta, dobbiamo portare al più presto l’Rt sotto la soglia di 1”.
“E’ una valutazione che dovremo fare, ci vuole grande gradualità e prudenza”, ha aggiunto in riferimento alle regioni che da rosse vorrebbero diventare arancioni. “Non dobbiamo correre – ha spiegato -, non dobbiamo avere fretta, ci vuole poco e il virus scappa di nuovo di mano con semplicità”. “Ora si stanno facendo sacrifici – ha detto -, siamo consapevoli, iniziamo a vedere qualche primo risultato ma è un primissimo risultato che ancora non basta. Dobbiamo fare di più, dobbiamo consolidare. Guai ad avere fretta, dobbiamo rimettere sotto controllo la curva”.
A una domanda sulla richiesta di ridurre gli indicatori, il ministro ha risposto così: “Avere più indicatori significa avere una fotografia più completa. Oggi individuano 5 dei 21 indicatori. I cinque indicatori – ha aggiunto – sono importanti ma averne di più significa avere una fotografia più compiuta, più larga. Questi 21 indicatori li utilizziamo da maggio”. Per il ministro, “le polemiche tra Regioni e Governo durante un’epidemia sono incomprensibili”.
(ITALPRESS).
Per Speranza, i numeri indicano una “situazione seria che non può essere sottovalutata. Siamo di fronte a una circolazione significativa del virus, lo vediamo dal numero dei contagi e anche nel numero dei decessi. I segnali delle ultime giornate sul piano dell’Rt hanno indicato un primissimo elemento di controtendenza. Non basta, dobbiamo portare al più presto l’Rt sotto la soglia di 1”.
“E’ una valutazione che dovremo fare, ci vuole grande gradualità e prudenza”, ha aggiunto in riferimento alle regioni che da rosse vorrebbero diventare arancioni. “Non dobbiamo correre – ha spiegato -, non dobbiamo avere fretta, ci vuole poco e il virus scappa di nuovo di mano con semplicità”. “Ora si stanno facendo sacrifici – ha detto -, siamo consapevoli, iniziamo a vedere qualche primo risultato ma è un primissimo risultato che ancora non basta. Dobbiamo fare di più, dobbiamo consolidare. Guai ad avere fretta, dobbiamo rimettere sotto controllo la curva”.
A una domanda sulla richiesta di ridurre gli indicatori, il ministro ha risposto così: “Avere più indicatori significa avere una fotografia più completa. Oggi individuano 5 dei 21 indicatori. I cinque indicatori – ha aggiunto – sono importanti ma averne di più significa avere una fotografia più compiuta, più larga. Questi 21 indicatori li utilizziamo da maggio”. Per il ministro, “le polemiche tra Regioni e Governo durante un’epidemia sono incomprensibili”.
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