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Coronavirus, Arcuri “Curva si sta congelando ma servono vaccini”

Coronavirus, Arcuri “Curva si sta congelando ma servono vaccini”
26 novembre 2020

ROMA (ITALPRESS) – “La curva dei contagi si sta raffreddando se non congelando. Oggi il numero degli italiani ricoverati in ospedale è ancora una volta inferiore. Oggi c’è un’altra notizia, per la prima volta il numero degli italiani ricoverati in terapia intensiva è inferiore, è un segno di speranza e testimonianza che la molteplicità progressiva di misure messe in campo sta iniziando a produrre effetti”. Lo ha detto il commissario straordinario all’emergenza, Domenico Arcuri, in conferenza stampa. “I dati si vanno consolidando e i numeri ci confortano sulle scelte fatte e ci confermano che la responsabilità degli italiani resta alta. Il virus è ancora tra noi, non l’abbiamo sconfitto – ha ribadito – lungi dal considerare i dati di questi giorni come definitivi, ma le misure stanno procedendo degli effetti. E’ lontana da noi la conclusione di questa emergenza, ma tutto quello che c’è intorno a noi ci offre qualche conforto e ci fa preparare a cogliere qualche speranza”. Il commissario ha sottolineato la preparazione della più grande campagna di vaccinazione. “Solo l’inizio della vaccinazione di massa ci consentirà di voltare pagina in questa lunga e drammatica storia che ha afflitto e continua ad affliggere il nostro Paese. Il ministro della Salute la prossima settimana illustrerà i tratti salienti della campagna di vaccinazione, siamo certi che il Parlamento possa comprendere la complessità di questo piano”. Parlando delle prossime festività natalizie Arcuri ha raccomandato: “Non dobbiamo commettere gli errori che nel passato, anche recente, abbiamo commesso. Non possiamo ignorarlo nemmeno nelle feste, il migliore regalo di Natale che possiamo fare a noi stessi e ai nostri cari è tenere alta la guardia, avere come obiettivo primario il contrasto dell’epidemia”. Su una possibile riapertura delle scuole ha poi sottolineato che “per noi tenerle chiuse è sinonimo di dolore e difficoltà, ci sarà nelle prossime settimane il tempo di discutere di questo aspetto con l’obiettivo di evitare che ci possa essere una recrudescenza”. E sulla app Immuni ha concluso: “Ha ormai oltre 10 milioni di download, non ha per ora sortito i risultati, in termini di discovery dei contagiati, che ci si poteva aspettare. Continuo a pensare che sia uno strumento importante, ma per essere efficace c’è bisogno di un rapporto di mutua collaborazione tra la app e chi la scarica”.
(ITALPRESS).

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