ROMA (ITALPRESS) – La segretaria generale di Confintesa Funzione Pubblica, Claudia Ratti, ha scritto una lettera aperta al ministro della Pubblica Amministrazione, Roberto Zangrillo, esprimendo forti perplessità rispetto alla direttiva ministeriale relativa al rinnovo del Contratto Collettivo comparto Funzioni Centrali, con particolare riferimento a quanto avviene al ministero della Giustizia.
“La direttiva ministeriale – dichiara Claudia Ratti – propone il passaggio graduale da un modello gerarchico e frammentato delle mansioni a un’organizzazione più piatta e orientata ai risultati, con un focus sulle funzioni “broad branding” che rappresentano il modello di riferimento per le famiglie professionali del comparto Funzioni Centrali”.
La lettera di Confintesa FP evidenzia che nel contesto del Ministero della Giustizia persistono alcune criticità. “Signor Ministro – scrive Claudia Ratti -, nel Ministero della Giustizia, ad oggi, non si sono ancora definite le famiglie professionali e in moltissimi uffici giudiziari il lavoro agile è una prestazione lavorativa non contemplata dalla dirigenza che ne rifiuta l’adozione, anche per attività smartabili, senza alcuna valida formale giustificazione. Si tratta semplicemente di ostacolare un cambio di mentalità restando ancorati al vecchio schema culturale che contraddice in pieno quanto previsto dalla Direttiva.
Inoltre si limita fortemente il riconoscimento dell’orario di 7.12 in virtù di verbali ispettivi (circostanza tutta da approfondire), non si procede all’assegnazione preventiva degli obiettivi e si discute l’FRD dopo anni”.
Claudia Ratti afferma, inoltre, che “nel Ministero della Giustizia, contrariamente alle direttive ministeriali, non è stata attuata alcuna forma di welfare aziendale, e il benessere organizzativo è inesistente, come dimostrano le continue dimissioni del personale”.
La lettera denuncia anche “la mancata applicazione di accordi e protocolli di intesa, come quello del 27 luglio 2023 sulle modalità e ripartizione degli incentivi per funzioni tecniche e solleva la questione del concorso agevolato per la magistratura onoraria, senza adeguato rispetto delle leggi e dei contratti esistenti”.
“Al Ministero della Giustizia – conclude la Ratti – non piacciono le innovazioni e si comporta come un sonnifero a lungo rilascio, lasciando noi, che rappresentiamo il personale, privi di ogni arma legale efficace. Ed i Responsabili di tali palesi inadempimenti cosa rischiano? Nulla! Confintesa Funzione Pubblica chiede un intervento urgente del Ministro per risolvere le criticità denunciate e garantire il rispetto delle leggi, degli accordi e delle direttive ministeriali nel Ministero della Giustizia preannunciando che avvierà ogni azione sindacale necessaria per difendere i lavoratori del Ministero della Giustizia in mancanza di un intervento tempestivo”.
– Foto ufficio stampa Confintesa –
(ITALPRESS).
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