Fonte: cercoiltuovolto.it – Canale Youtube Il rischio che si corre nell’ascoltare il Vangelo sull’amore al nemico proclamato questa domenica è quello di intenderlo come un’iperbole, lontana e sublime, bella quanto irreale. Amare i nemici, porgere l’altra guancia, dare a chiunque ti chiede… non è roba per gente normale. Ma c’è un passaggio di questo Vangelo che può cambiare la prospettiva: «Come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro».
La persona descritta in questo testo è quella che speriamo di incontrare: quella che ti vuole bene anche quando vai fuori mira, che ti accoglie quando saresti da escludere, che ha pazienza con te, che ti perdona. È il coniuge che si desidera accanto, il padre che si pensava di avere o l’amico vero: quello che resta dalla tua parte anche quando sei in torto. Non ti seleziona, ti accoglie comunque. Infatti capita di sbagliare, di tirar fuori il peggio, di avere torto.
Ma la persona descritta da Cristo è anche il padre o la madre che tuo figlio spera che tu sia, quello che tuo fratello vorrebbe che tu fossi. Tuo padre spera che non lo butterai via se sarà malato e inutile. L’amore al nemico non è un optional, è una necessità. In nessun luogo si può sopravvivere senza misericordia. Chi può crescere senza trovare pazienza? E chi può imparare senza sbagliare?
Infatti: «Se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta?». Pensiamoci: se in tutta la mia vita quel che ho fatto è semplicemente nel campo del “dovuto”, non è che dalle mie parti si sia stati molto allegri… se una persona ama solo chi lo ama, è un commerciante affettivo, un mediocre. L’amore che illumina l’esistenza lo abbiamo visto solo quando abbiamo visto quel che era oltre il dovere.
Mille film e canzoni parlano d’amore, eppure l’amore vero è solo quello che implica la gratuità, un dono senza condizioni, altrimenti è solo un investimento a stretto giro. E se appare il perdono, il dare la vita senza chiedere nulla in cambio, la vita è rischiarata, ha un senso.
Tante ferite nel nostro cuore, come si guariscono? Solo la misericordia cura le persone, solo l’amore senza condizioni consente di essere sé stessi. Invece vivere senza amore vuol dire necrotizzarsi.
Ma più ancora di tutto ciò: in questo Vangelo Cristo descrive sé stesso. Questo testo è il volto di Dio. E mentre noi pensiamo in fondo di avere a che fare con un Dio esigente con cui dovremo fare i conti, il Signore si è rivelato con questi tratti: ci ha offerto l’altra guancia, si è fatto strappare mantello e tunica, non ci ha negato niente.
Perché il cuore di questo Vangelo è il finale: «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.»
Senza la pazienza di Dio chi si potrebbe salvare? Se Dio non ci accogliesse di nuovo mille volte, chi potrebbe stare in piedi? E se c’è in noi misericordia, è perché ci è stata usata.
L’amore al nemico, infatti, non è un’iperbole, ma la nostra esperienza di Dio. Sappiamo sulla nostra pelle che Lui è «benevolo verso gli ingrati e i malvagi».
Fonte: cercoiltuovolto.it – Canale Youtube
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