Fonte: cercoiltuovolto.it – Canale Youtube
Il testo del Vangelo del giorno di Pasqua è un racconto movimentato, inquieto, frustrante, quasi come una ricerca a vuoto. Forse sarebbe più appagante proclamare un’apparizione di Gesù risorto – cosa che peraltro avviene subito dopo nello stesso testo di Giovanni –, ma la liturgia ci narra di Maria di Magdala che trova spalancato l’ingresso del sepolcro di Gesù e corre a dirlo a Simon Pietro e al discepolo amato, ipotizzando il furto del corpo – un’ulteriore offesa al Signore.
Entra Simon Pietro, quindi, e vede dei teli posati e un sudario avvolto in un luogo a parte. Quando entra il discepolo amato – che accede per secondo perché accoglie il fratello, Simon Pietro, per quello che è: il primo degli apostoli, è giusto che lo preceda – anche lui vede – come aveva guardato anche ai piedi della croce – ma questa volta crede. Perché solo ora arriva l’intuizione mancante: «Non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti».
È qui che finalmente è arrivato l’annunzio di quel che loro ancora non avevano compreso, perché nessuno “comprende” la strada che Dio sceglie, la sua soluzione delle cose. Di questo è intriso questo testo, di questa sorpresa: Dio non ci salva come pensiamo noi.
La vita cristiana si fonda sulla potenza di Dio che sbroglia i quesiti e le angosce non con una matematica sequenziale, ma secondo la strategia pasquale, quella che apre un mare in due, che manda una brezza in mezzo al fuoco, che fa vincere a Davide adolescente lo scontro con il gigante Golia. Che risolve il pericolo di morire non evitando la morte ma passandoci in mezzo. Qualcuno ha detto che Dio non salva dalla notte, ma salva nella notte.
DI FRONTE ALL’INASPETTATO.
E i teli restano là, inutili, come le vesti che il neofita depone prima di entrare nelle acque del Battesimo: sono le cose vecchie che non servono più.
Con Cristo non si sopravvive ma si risorge.
La vita umana di chi segue il Signore non è più uno slalom per scansare i problemi, ma ogni tribolazione, ogni croce, ogni sepolcro possono essere l’utero della creatura nuova che entra nella vita secondo il cielo, dove ci si può finalmente permettere di lasciare il vecchio in disparte, come quel sudario ripiegato.
Fonte: cercoiltuovolto.it - Canale Youtube
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