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Se il cloud va in tilt…

La notizia è ancora fresca, a inizio della scorsa settimana un problema tecnico di uno dei principali cloud provider al mondo ha reso inaccessibili numerosi siti e servizi online. Un blocco del servizio che in molti casi porta con sé perdite economiche – e non solo – davvero significative.

Nigel Tozer, Solutions Marketing Director EMEA di Commvault, ha preso spunto dall’accaduto per alcune riflessioni:

Le aziende devono essere sempre al corrente di quali loro dati risiedano nel diversi cloud. Nei giorni scorsi, CEO e CIO si sono probabilmente chiesti che cosa avessero collocato nel cloud di Amazon – senza sapere dei rischi potenziali per il loro business. Senza una visione centralizzata di dove si trovano i propri dati, applicazioni critiche al business, o gli stessi dati, potrebbero non essere disponibili. Le aziende possono perdere denaro – e clienti – perché il loro sito, il loro ecommerce, il loro servizio è potenzialmente irraggiungibile o più lento di quanto i clienti siano disposti ad aspettare.

Le organizzazioni devono avere una completa consapevolezza di dove sono i loro dati. E le soluzioni puntuali non permettono di avere questa visibilità – offrono diverse versioni della realtà. Senza contare che soluzioni puntuali richiedono attività manuali complesse e time consuming per raccogliere e correlare le diverse informazioni – questo in un momento in cui gli staff IT tendono a ridursi piuttosto che a crescere.

Il tempo è denaro si dice. E il cloud può essere un posto dove imparare è piuttosto costoso. Non c’è il tempo di mandare i propri IT manager a seguire corsi di formazione, i dati devono muoversi in modo veloce per sostenere il business in modo dinamico.

Il backup attraverso i cloud è vitale. Replicare i dati da un cloud all’altro garantisce continuità al business anche se un cloud va completamente in tilt – i fatti di questa settimana possono rappresentare la sveglia per le aziende che non hanno ancora pensato alla replica.

Al netto di altre emergenze, aziende in cerca di una soluzione di disaster recovery devono garantirsi la flessibilità di poter passare velocemente da un cloud all’altro, mantenendo i livelli di sicurezza che solitamente si attribuiscono a dati e applicazioni on-premise. Una sicurezza end-to-end dei dati è fondamentale, indipendentemente dalla loro collocazione fisica.

 

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Source: lineaedp.it

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