Il circuito cerebrale del piacere, conosciuto anche come sistema mesocorticolimbico, è composto da un piccolo gruppo di regioni cerebrali nelle quali si registrano i livelli più alti di dopamina. Questo circuito si attiva quando riceviamo degli stimoli che ci fanno provare piacere, come mangiare del cioccolato, fare l’amore, andare a fare shopping, ecc. Persino una semplice idea è in grado di attivarlo.
Questo circuito permette di associare diverse attività relazionate alla nostra sopravvivenza con situazioni piacevoli ed ha, quindi, una funzione adattiva. Nonostante ciò, questo circuito può anche essere attivato da alcune sostanze nocive, come le droghe. Parliamo, per esempio, della cocaina, che stimola la produzione artificiale di dopamina nel cervello.
L’Università Johns Hopkins descrive il processo delle ricompense come un’esperienza che ci produce piacere in modo immediato e non in un secondo momento. Associamo questa esperienza a stimoli sensoriali esterni (che possono essere visivi, olfattivi o auditivi) oppure a stimoli interni come i pensieri e i sentimenti. Quando creiamo questa connessione, è probabile che il comportamento che ci ha prodotto piacere si ripeta in una situazione simile.
Tutto inizia quando, intorno a noi, vediamo qualcosa che ci incita ad intraprendere un’azione concreta che, in passato, è stata per noi una fonte di piacere e/o di soddisfazione. Ci sono emozioni che si muovono in noi e che ci fanno desiderare di compiere quell’azione. È in questo momento che appare la dopamina e, quindi, ci immaginiamo già mentre portiamo a termine tale azione.
Dopo la fase del desiderio, ci mettiamo all’opera, perché vogliamo rendere realtà quella fantasia. Quando passiamo all’azione, allora attiviamo l’adrenalina e la noradrenalina, che mettono in moto l’organismo e che hanno lo scopo di renderci pronti ad agire. L’azione viene, dunque, ricompensata con una sensazione di piacere una volta conclusa l’azione stessa o anche mentre si realizza.
Infine, una volta completata l’azione, il circuito della ricompensa si conclude con una sensazione di soddisfazione. Quando si arriva a questo punto, interviene la serotonina, collegata al nostro stato d’animo e al desiderio di voler provare ancora quelle sensazioni. Grazie alla soddisfazione che si riceve, quando appare uno qualsiasi dei segnali che attivano il desiderio, il soggetto tende a ripetere l’azione.
Il centro del piacere è formato da varie zone cerebrali specifiche, come l’area tegmentale ventrale (VTA), che proietta le connessioni neuronali verso altre aree implicate in questo processo. Queste aree sono: il nucleus accumbens, il corpo striato, la corteccia cingolata anteriore, l’ippocampo, l’amigdala e la corteccia cerebrale.
Ognuno dei centri implicati nel processo del piacere o della ricompensa è collegato a diverse funzioni. Per esempio, il corpo striato è collegato alla nascita delle abitudini, la corteccia cingolata anteriore e l’amigdala sono collegate alle emozioni, l’ippocampo alla memoria e la corteccia prefrontale al ragionamento e alla pianificazione.
La dopamina è il neurotrasmettitore che permette la comunicazione tra i VTA e il resto della zona. Quando certe esperienze attivano il neurone del VTA e rilasciano la dopamina, vengono classificate come piacevoli e verranno quindi ricordate ed associate ad eventi positivi, il che favorirà la ripetizione di queste azioni in futuro.
Certe attività che facciamo tutti i giorni e che sono fondamentali per la sopravvivenza, attivano il circuito del piacere, ma non sono le uniche in grado di produrre in noi questa sensazione. Esistono anche alcune abitudini, come il consumo di droga, che attivano lo stesso circuito delle ricompense.
La maggior parte delle sostanze stupefacenti attacca il sistema di ricompensa del cervello, rilasciando la dopamina. Questo neurotrasmettitore si trova in diverse regioni del cervello che regolano il movimento, la motivazione, le emozioni e la sensazione di piacere. Il rilascio della dopamina, attraverso l’uso di droghe, può sovrastimolare il sistema, producendo una sensazione di euforia che ne aumenta il consumo.
Quando si assumo droghe, come per esempio la cocaina, il corpo libera una quantità di dopamina da 2 a 10 volte maggiore rispetto alla quantità che si ottiene tramite una ricompensa naturale (come il cibo). Inoltre, gli effetti sono immediati e durano più a lungo. La tolleranza alle droghe, prodotta da un consumo ripetuto, può causare profondi cambiamenti nei circuiti del cervello, poiché è in grado di renderli inutilizzabili.
Esistono molte situazioni nelle quali svolgere un’attività concreta può attivare il circuito del piacere e farci sentire bene. A seguire alcuni esempi di attività che di solito attivano questo circuito:
Gli studiosi considerano il sistema cerebrale delle ricompense come una funzione che garantisce la nostra sopravvivenza, poiché è collegato alle attività che sono necessarie per vivere, ma può anche essere una trappola nel caso delle dipendenze. Le associazioni che stabiliamo tra certi stimoli, come andare a ballare e consumare bevande alcoliche, possono rafforzare queste azioni al punto da trasformarle in dipendenze.
Source: lamenteemeravigliosa.it
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