Categories: Donne e Moda

Cindy Lauper per Chi la Conosce e per Chi Ancora la Deve Scoprire

Ultimamente l’abbiamo vista impegnata in una campagna a favore dei diritti delle donne grazie a una maglietta che parla chiaro: le ragazze vogliono solo avere i loro diritti.

Cindy ha utilizzato un gioco di parole con il titolo della sua celebre hit Girls Just Wanna Have Fun (trasformandolo in Girls Just Want To Have Fun…damental Rights) per creare una t-shirt il cui ricavato è andato a sostenere la True Colors Fund, l’organizzazione di cui è cofondatrice, che da anni aiuta a sensibilizzare alle tematiche LGTB (Lesbian, Gay, Bisexual, and Transgender). Inoltre, parte dei fondi è andati all’associazione Planned Parenthood che, tra le tante cause, si batte per introdurre l’educazione sessuale nelle scuole. L’idea è nata da alcuni cartelli visti alla Woman March di gennaio dopo la quale ha dichiarato:

Mentre camminavo per le strade di New York City, a gennaio, tra una bellissima varietà di persone di ogni sesso, razza, religione, orientamento sessuale, gender identity e nazionalità, sono rimasta colpita dal modo in cui le persone hanno accolto il messaggio di Girls Just Want to Have Fundamental Right’s nei loro cartelli scritti a mano. Vedere quanto questo inno continui a dare potere, a così tante persone, di parlare e sentirsi coinvolte, mi ha ispirata a trovare nuovi modi di diffondere sempre più questo messaggio potente di uguaglianza e giustizia per tutti. Spero che questa maglietta raccoglierà i fondi necessari a sostenere il lavoro importante della Planned Parenthood e del True Colors Fund.

Naturalmente, James Corden non si è fatto sfuggire l’occasione per mettere una parrucca rosa e ospitare Cyndi nel suo programma, dove ha presentato una “nuova” versione della canzone

Cantante, cantautrice, attrice e attivista, Cindy Lauper ha collezionato nelle sua carriera una lunghissima serie di premi, tra cui Grammy, Emmy e Tony Awards, vendendo più di 50 milioni di dischi nel mondo. Eppure non ha mai perso l’anima genuina e ribelle che l’ha contraddistinta fin dagli esordi; sembra sempre di vedere quella ragazza del Queens dallo stile eclettico e colorato, che ha incantato il mondo con le sue melodie pop e che ha aperto la strada a tante “antidive” come lei.

Cynthia Ann Stephanie Lauper nasce il 22 giugno del 1953 a New York; il padre Fred ha origini svizzere e tedesche, la madre Catrine è italoamericana. La prima parte dell’infanzia la trascorre a Brooklyn, assieme alla sorella maggiore Ellen e al fratello Fred, ma poco dopo la famiglia si trasferisce nel Queens, dove passerà gli anni della sua adolescenza. Quando ha cinque anni i genitori divorziano, e i bambini vanno a vivere con la madre, che si risposerà e divorzierà di nuovo. Catrine, per mantenere la famiglia lavora come cameriera, e la sua passione per l’arte le fa portare spesso i figli a Manhattan a vedere spettacoli teatrali e musical a Broadway, e a visitare i grandi musei della città. Cyndi matura l’amore per l’arte e la musica in particolare, e comincia a scrivere le sua canzoni all’età di 12 anni. Va male a scuola e a 17 anni scappa di casa. Come scrive nella sua biografia Cyndi Lauper: A Memoir, del 2012, ha avuto drammatiche esperienze in questi anni; oltre le intimidazioni del patrigno che l’hanno portata ad abbondare la sua casa, e la difficoltà a mettere insieme abbastanza soldi per mangiare, un membro della band in cui canta abusa di lei con l’aiuto di altre due donne – di questa esperienza ha detto:

È stato scioccante – è stato davvero scioccante. Non era solo un ragazzo, c’erano anche due donne. Quando è successo, ho realizzato: ok, devi vedere questa cosa non come una questione “uomo contro donna”- voglio dire, lo è – ma può succedere anche “donna contro donna”.

Nonostante le difficoltà, nel 1978 arriva una prima svolta: incontra il sassofonista John Turi e formano i Blue Angel; la demo che registrano arriva tra le mani di Steve Massarsky, che apprezza la voce di Cyndi e diventa il loro manager. Firmano un contratto e registrano un album nel 1980, ma nonostante il buon giudizio della critica, l’album vende poco e la band si scioglie. Cyndi torna dunque alla vita di prima, barcamenandosi tra difficoltà economiche e diversi lavori di commessa e cameriera, ma non rinunciando a cantare nei locali di New York, fino a quando, nel 1981, David Wolff la ascolta esibirsi e rimane folgorato dal potenziale artistico e vocale della giovane. Diventa suo manager e le fa firmare un contratto con la Portrait Records. Nel 1983 esce She’s So Unusual e l’album diventa subito un successo mondiale, trainato dal primo esplosivo singolo Girls Just Want To Have Fun.

Cyndi ha fatto il suo ingresso nell’industria della musica come un uragano: è divertente, ha uno stile eclettico che mischia il punk allo “street style” e debutta con una canzone che diventa un vero e proprio inno per le donne. Questo aspetto di complicità femminile è sempre stato importante per lei, che in una recente intervista ha dichiarato di essere dispiaciuta per la questione della presunta rivalità con l’altra grande pop-star dell’epoca, Madonna:

Negli anni ’80, ho sofferto che continuassero a metterci l’una contro l’altra. Perché ho sempre creduto che la “sorellanza” sia una cosa molto potente e volevo avere un’amica nella musica. Un’altra rocker. Ma ti isolano sempre quando diventi popolare, quando sei famoso; all’improvviso tutti ti vogliono e tu ti ritrovi da solo.

Il video di Girls Just Want to Have Fun – dove appare anche la mamma di Cyndi nel ruolo di se stessa – ha vinto il Best Female Video alla prima edizione degli MTV Video Music Awards nel 1984, e ha contribuito a farla diventare una presenza costante nel canale musicale. L’album ha venduto nel mondo, dalla sua uscita, più di 22 milioni di dischi grazie ai singoli Time After Time e She Bop (canzone sulla masturbazione che diede parecchio scandalo), e nel 1985 vince il Grammy come Best New Artist. L’interesse verso di lei è sempre maggiore: appare sulle copertine di Rolling Stone, Time Newsweek, e partecipa al singolo per beneficenza We Are The World, scritto da Michael Jackson e Lionel Ritchie.

Il momento d’oro continua, e sempre nel 1985 esce The Goonies ‘R’ Good Enough per la colonna sonora del film cult The Goonies. Dell’anno successivo invece, l’album True Colors, che non ottiene lo strepitoso successo del precedente, ma vende più di sette milioni di copie grazie all’omonima e splendida canzone.

Collabora poi con diversi artisti dell’epoca e si misura come attrice, debuttando, nel 1988, con il film Vibes che però ha scarso successo; nel 1989 fa uscire il terzo album A Night to Remember, che registra poche vendite ma contiene l’hit I Drove All Night. La canzone originariamente era stata scritta e composta da Billy Steinberg e Tom Kelly per Roy Orbison – che la registra nel 1987, un anno prima della sua morte – ma viene portata al successo da Cyndi, che grazie a questo brano guadagna una nomination ai Grammy per Best Female Rock Vocal Performance.

Nel luglio del 1990 si unisce a Roger Waters e altri artisti nel concerto-evento The Wall a Berlino, dove canta The Tide Is Turning assieme a Waters, Joni Mitchell, Bryan Adams, Paul Carrack e Van Morrison, e sempre lo stesso anno prende parte al concerto- tributo per John Lennon a Liverpool, cantando Hey Bulldog e Working Class Hero. Si sposa poi con l’attore David Thornton, da cui avrà nel 1997 il figlio Declyn Wallace Thornton. Negli anni successivi i suoi album non vendono come i primi degli anni ’80 e le pressioni nell’ambiente dell’industria musicale non tardano ad arrivare, cercando di spingerla verso scelte più commerciali, ma Cyndi, pur soffrendone, non cede. Del 1993 è Hat Full of Stars, album “dark” che affronta temi come l’omofobia, il razzismo e l’aborto, che viene acclamato dalla critica ma snobbato dal grande pubblico. Quello stesso anno torna alla recitazione: fa coppia con Michael J.Fox in Life with Mikey e vince un Emmy per il suo ruolo di Marianne Lugasso in Mad About You. Dalla fine degli anni ’90 a tutti gli anni 2000 continua ad incidere dischi e si divide tra musica e recitazione, arrivando anche a Broadway, nel 2013, con l’adattamento della commedia inglese sulle drag queen, Kinky Boots, per cui scrive musiche e testi. Lo spettacolo vince sei Tony Award tra cui Best Musical e Best Original Score.

E chissà che non ritorni a teatro con il preannunciato progetto di messinscena del famoso film anni ’80 Una Donna in Carriera di Mike Nichols, con Melanie Griffith, Harrison Ford e Sigourney Weaver a cui pare stia già lavorando per le musiche e i testi. Il motivo della scelta?

Amo il film Una donna in carriera, e la storia del percorso non convenzionale di una donna verso il successo negli anni Ottanta è qualcosa che conosco molto bene. Le donne stanno ancora lottando per dei diritti fondamentali e la parità salariale è uno di questi! È anche un film molto divertente ed è il motivo per cui Kim Rosenstock è la persona giusta per scriverne la sceneggiatura.

Cyndi Lauper, a quanto pare, è così: determinata a essere se stessa senza scendere a compromessi e sempre pronta a ricominciare, anche nei momenti in cui nessuno sembrava più credere in lei. Si è fatta forza e ha combattuto per incoraggiare gli altri forse anche perché in tutti questi anni, più che l’immagine della pop-star ha cercato di difendere la sua vera essenza, lo spirito originale di quella ragazza che si sentiva “strana” e inadeguata, e che ha lottato per realizzare il suo sogno di fare musica e ispirare le persone.

Source: freedamedia.it

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