È così da un paio di anni: oltre alle comuni cimici autoctone di un verde chiaro, si sono aggiunti questi nuovi insetti, di colore più scuro, che tra l’altro sono molto dannosi per le colture.
Durante l’autunno le cimici asiatiche vanno in cerca di un luogo caldo, come le case, dove possono intrufolarsi anche a migliaia e anche tra i panni stesi o tra gli interstizi delle finestre. Sono assolutamente innocue per l’uomo, ma molto fastidiose e, ahinoi, molto dannose per l’agricoltura, per cui sarebbe utile trovare il miglior metodo per allontanarle.
A differenza della cimice verde (Nezara viridula) tipica delle nostre zone, la cimice asiatica (Halyomorpha halys), ha un colore più scuro e maculato, con zampe e antenne più lunghe. Originaria della Cina, del Giappone e del Taiwan, la cimice asiatica sarebbe stata accidentalmente introdotta negli Stati Uniti con i primi esemplari esaminati nel settembre del 1998. In Italia il primo esemplare è stato rinvenuto in provincia di Modena nel settembre 2012.
Ad oggi, la cimice asiatica è da noi tristemente famosa perché in grado di distruggere i raccolti nei frutteti, negli orti e le coltivazioni di soia e di mais nel nord Italia. Halymorpha halys è infatti un insetto infestante altamente polifago che può causare danni alla frutticoltura (soprattutto alle Rosaceae) e all’orticoltura (soprattutto alle Fabaceae). Si tratta di un insetto che per nutrirsi buca i tegumenti della pianta ospite con l’apparato boccale modificato. Una modalità di alimentazione che comporta tra le altre cose la formazione di fossette o di “aree necrotiche” sulla superficie esterna dei frutti, la punteggiatura delle foglie, la perdita dei semi e l’eventuale trasmissione di fitopatogeni .
Gli adulti sono lunghi poco meno di 2 centimetri e hanno la tipica forma a scudo delle altre cimici. Hanno varie tonalità di bruno sulla parte superiore e le zampe sono marroni con piccole chiazze bianche o strisce. Lo sbocco delle ghiandole odorifere è sul lato inferiore del torace, tra la prima e la seconda coppia di zampe, e sulla superficie dorsale dell’addome: se schiacciata, la cimice asiatica emette un odore più forte e sgradevole rispetto a quella verde.
Nei luoghi di origine, si ha una sola generazione in un anno, in altre parti anche quattro. Le femmine si accoppiano più volte di seguito e depositano tra 100 e 500 uova, con una media di circa 250 uova. Il tempo di sviluppo degli esemplari adulti varia a seconda della temperatura e della dieta.
Il clima caldo, le piogge che non arrivano e la presenza di una fitta vegetazione sono tutti fattori che favoriscono la proliferazione delle cimici asiatiche.
Per evitare che questi insetti entrino in casa basta qualche piccola accortezza:
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Avere cura dell’orto e delle coltivazioni è la prima fondamentale regola. Sappiate infatti che già la presenza di afidi e cocciniglie potrebbe richiamare la cimice asiatica.
Messi da parte gli insetticidi che risultano poco efficaci e possono essere solo dannosi per la nostra salute (oltre che per l’ambiente), se non c’è un’infestazione vera e propria e ci sono solo pochi esemplari di cimice asiatica sulle coltivazioni, si può utilizzare una soluzione liquida di acqua e sapone di Marsiglia.
Tra i prodotti ammessi in agricoltura biologica contro le cimici asiatiche si possono utilizzare:
Ricordatevi, inoltre, che le cimici raccolte non dovete liberarle all’esterno, per evitare che si annidino altrove e che la primavera successiva ritornino in campagna a danneggiare nuovamente le coltivazioni.
Source: greenme.it
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