BOLOGNA (ITALPRESS) – Circa 110.000 pasti recuperati, per un valore totale che supera i 450.000 euro; sono questi i dati complessivi che riguardano CiboAmico, il progetto nato 12 anni fa dalla collaborazione tra il Gruppo Hera con Last Minute Market – Impresa sociale e società spin off dell’Università di Bologna che promuove la lotta allo spreco e la sostenibilità ambientale.
I dati vengono resi noti in occasione della ricorrenza del 5 febbraio: giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare. CiboAmico, nato nel 2009 per recuperare i pasti preparati, ma non consumati, nelle mense aziendali della multiutility, ha permesso finora di non sprecare 48 tonnellate di alimenti, pari alla capienza di oltre 100 cassonetti stradali per la raccolta dei rifiuti. Non solo cibo: grazie all’iniziativa si sono risparmiati acqua, energia e consumo di terreno necessari al confezionamento di quei pasti. Nonostante l’emergenza in corso, che ha portato a un maggiore utilizzo del telelavoro da parte dei dipendenti, lo scorso anno, rispetto al 2019, il numero dei pasti recuperati dalle mense ha subito una flessione contenuta, di circa il 16%. Attualmente CiboAmico vede coinvolte cinque mense aziendali emiliano-romagnole di Hera: Bologna, Granarolo dell’Emilia, Imola, Rimini e Ferrara. I pasti vengono recuperati nel rispetto di tutte le norme igieniche e sanitarie previste e donati a enti no profit del territorio che danno ospitalità e assistono quotidianamente persone in difficoltà. Il progetto è pensato nell’ottica della lotta allo spreco alimentare e della transizione verso un’economia circolare, con la garanzia di benefici di tipo sociale, economico e ambientale.
Alla riuscita del progetto partecipano gli enti no-profit del territorio coinvolti: Fraternità Cristiana Opera di Padre Marella (OPM) a Bologna e Granarolo, l’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII (APG23) a Rimini, l’Associazione Viale K di Ferrara e, dal 2020, la Cooperativa Sociale Mano Tesa che ha sede a Imola. Numerose, inoltre, le strutture partner dell’iniziativa presso le quali avviene la consumazione dei pasti recuperati: Pronto Soccorso Sociale di Bologna, Comunità Terapeutica di Cadriano, Capanna di Betlemme di Rimini, Casa delle Donne, Casa Mambro e Mensa di via Gaetano Pesci a Ferrara, la residenza di co-housing per anziani che ha sede a Sesto Imolese. “In Italia lo spreco alimentare vale quasi 12 miliardi di euro l’anno – commenta Filippo Bocchi, direttore valore condiviso e sostenibilità del Gruppo Hera -. Hera fornisce il suo contributo al contrasto di questo fenomeno grazie al progetto CiboAmico che da 12 anni permette di recuperare cibo non consumato nelle mense delle proprie sedi. Anche in un anno difficile come quello appena trascorso, con CiboAmico siamo riusciti a garantire ogni giorno un pasto per circa 120 persone in difficoltà economica. Abbiamo messo in campo anche altre iniziative volte a prevenire la produzione di rifiuti, e che mirano a ridurre lo spreco, alle quali tutti i cittadini possono contribuire e che permettono di creare una rete solidale sul territorio: ‘Cambia il Finalè per l’avvio al riutilizzo di rifiuti ingombranti ancora in buono stato e ‘FarmacoAmicò per la raccolta e il riuso di farmaci non scaduti”.
(ITALPRESS).
I dati vengono resi noti in occasione della ricorrenza del 5 febbraio: giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare. CiboAmico, nato nel 2009 per recuperare i pasti preparati, ma non consumati, nelle mense aziendali della multiutility, ha permesso finora di non sprecare 48 tonnellate di alimenti, pari alla capienza di oltre 100 cassonetti stradali per la raccolta dei rifiuti. Non solo cibo: grazie all’iniziativa si sono risparmiati acqua, energia e consumo di terreno necessari al confezionamento di quei pasti. Nonostante l’emergenza in corso, che ha portato a un maggiore utilizzo del telelavoro da parte dei dipendenti, lo scorso anno, rispetto al 2019, il numero dei pasti recuperati dalle mense ha subito una flessione contenuta, di circa il 16%. Attualmente CiboAmico vede coinvolte cinque mense aziendali emiliano-romagnole di Hera: Bologna, Granarolo dell’Emilia, Imola, Rimini e Ferrara. I pasti vengono recuperati nel rispetto di tutte le norme igieniche e sanitarie previste e donati a enti no profit del territorio che danno ospitalità e assistono quotidianamente persone in difficoltà. Il progetto è pensato nell’ottica della lotta allo spreco alimentare e della transizione verso un’economia circolare, con la garanzia di benefici di tipo sociale, economico e ambientale.
Alla riuscita del progetto partecipano gli enti no-profit del territorio coinvolti: Fraternità Cristiana Opera di Padre Marella (OPM) a Bologna e Granarolo, l’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII (APG23) a Rimini, l’Associazione Viale K di Ferrara e, dal 2020, la Cooperativa Sociale Mano Tesa che ha sede a Imola. Numerose, inoltre, le strutture partner dell’iniziativa presso le quali avviene la consumazione dei pasti recuperati: Pronto Soccorso Sociale di Bologna, Comunità Terapeutica di Cadriano, Capanna di Betlemme di Rimini, Casa delle Donne, Casa Mambro e Mensa di via Gaetano Pesci a Ferrara, la residenza di co-housing per anziani che ha sede a Sesto Imolese. “In Italia lo spreco alimentare vale quasi 12 miliardi di euro l’anno – commenta Filippo Bocchi, direttore valore condiviso e sostenibilità del Gruppo Hera -. Hera fornisce il suo contributo al contrasto di questo fenomeno grazie al progetto CiboAmico che da 12 anni permette di recuperare cibo non consumato nelle mense delle proprie sedi. Anche in un anno difficile come quello appena trascorso, con CiboAmico siamo riusciti a garantire ogni giorno un pasto per circa 120 persone in difficoltà economica. Abbiamo messo in campo anche altre iniziative volte a prevenire la produzione di rifiuti, e che mirano a ridurre lo spreco, alle quali tutti i cittadini possono contribuire e che permettono di creare una rete solidale sul territorio: ‘Cambia il Finalè per l’avvio al riutilizzo di rifiuti ingombranti ancora in buono stato e ‘FarmacoAmicò per la raccolta e il riuso di farmaci non scaduti”.
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