Il reddito di cittadinanza e ‘Quota 100’ sono contenuti in un decreto di 27 articoli approvato dal Consiglio dei ministri. Di questi 13 articoli riguardano la misura voluta dal M5s. Ecco cosa prevedono dalle risorse a disposizione all platea dei beneficiari fino alle sanzioni per i ‘furbetti’.
Il reddito di cittadinanza, così come le pensioni di cittadinanza (per le famiglie composte da uno o più componenti di età pari o superiore a 65 anni) scatta dal mese di aprile 2019 e decorre dal mese successivo a quello della richiesta.
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Il beneficio è di 500 euro (6.000 euro l’anno) moltiplicato per il parametro della scala di equivalenza e 280 euro al mese (3.360 euro l’anno) per il sostegno all’affitto. Con il mutuo il sostegno casa è di 150 euro (1.800 l’anno).
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Si va quindi da 780 euro per un nucleo con un solo componente, a 1.330 euro per una famiglia di 3 adulti e 2 minorenni. La pensione di cittadinanza è di 630 euro al mese (7.560 l’anno) per scala di equivalenza più 150 euro al mese (1.800 l’anno) per il sostegno all’affitto.
Che cosa è la scala di equivalenza
È un parametro che permette di confrontare situazioni familiari differenti, tenendo conto delle economie di scala che derivano dalla convivenza e di alcune particolari condizioni del nucleo familiare che comportano maggiori spese o disagi (presenza di persone con disabilità, nuclei monogenitore, entrambi i genitori lavoratori
Il beneficio non può essere complessivamente superiore a 9.360 euro per scala di equivalenza e non può essere inferiore a 480 euro annui. Il Reddito di cittadinanza è riconosciuto per massimo 18 mesi e può essere rinnovato, previa sospensione per un mese. I beneficiari hanno agevolazioni delle tariffe elettriche.
Sono i cittadini italiani o europei o di Paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno residenti in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi due anni in modo continuativo. Nel nucleo familiare si considerano i coniugi anche separati o divorziati se risiedono nella stessa abitazione; fa parte del nucleo familiare il figlio non convivente fino a 26 anni di età, non sposato e senza figli, a carico dei genitori. La Platea del reddito di cittadinanza non cambia. 5 milioni di beneficiari. Circa 1 milione 800 mila famiglie ne hanno diritto. lo ha precisato Palazzo Chigi. Nella relazione tecnica che accompagna il decreto sul reddito di cittadinanza e Quota 100 si fa l’ipotesi statistica che l’85% dei nuclei familiari che hanno diritto al RdC ne facciano effettivamente richiesta. Si tratta semplicemente di un aggiustamento statistico, viene sottolineato. Questo non significa che si riduca la platea di chi ha diritto al reddito: tutti i nuclei familiari che rientrano nei requisiti stabiliti, pari a quasi 1,8 milioni, circa 5 milioni di individui, possono fare domanda e ricevere il sostegno.
Viene istituito un Fondo che ha a disposizione 5 miliardi e 974 milioni di euro nel 2019; 7 miliardi e 571 milioni nel 2020; 7 miliardi e 818 milioni nel 2021 e 7 miliardi e 663 milioni a decorrere dal 2022. Per il 2019 e il 2020 l’Anpal servizi potrà spendere 250 milioni per nuovo personale ed è autorizzata a stabilizzare i dipendenti a tempo determinato spendendo fino a 1 milione. In caso di esaurimento delle risorse disponibili sarà rimodulato l’ammontare.
Occorre avere un valore Isee inferiore a 9.360 euro; un valore del patrimonio immobiliare non superiore a 30 mila euro; un valore del patrimonio mobiliare non superiore a 6.000 euro, accresciuto di 2.000 euro per ogni componente della famiglia fino ad un massimo di 10.000, incrementato di 1.000 per ogni figlio successivo al secondo e di 5.000 per ogni componente con disabilità.
Il valore del reddito familiare deve essere inferiore a 6.000 euro annui moltiplicati per il parametro della scala di equivalenza in base al numero dei figli, se la casa è di proprietà; se la casa è in locazione, la soglia è di 9.360 euro. Per la pensione di cittadinanza la soglia è di 7.560 euro.
Per avere il Reddito di cittadinanza non bisogna avere acquistato un’auto nei sei mesi prima o aver comprato negli ultimi due anni una vettura di cilindrata superiore a 1.600 cc nonché moto di cilindrata superiore a 250 cc. Nessuno in famiglia deve avere navi e imbarcazioni da diporto.
Non hanno diritto al reddito coloro che sono in carcere (per tutta la durata della pena), che sono ricoverati in istituti di cura di lunga degenza o altre strutture residenziali a totale carico dello Stato o di altra amministrazione pubblica.
Niente reddito di cittadinanza anche alle famiglie in cui un componente si è licenziato dal lavoro negli ultimi 12 mesi (fatte salve le dimissioni per giusta causa). Il reddito di cittadinanza è compatibile con il godimento della Naspi, l’indennità mensile di disoccupazione.
Per avere il Reddito di cittadinanza i componenti della famiglia maggiorenni (non già occupati e che non frequentano un corso di studi o di formazione) devono essere disponibili ad accettare un lavoro, a fare attività al servizio della comunità, a seguire un percorso di riqualificazione professionale, a completare gli studi, a seguire un progetto di autoimprenditorialità.
Esonerati da questi obblighi chi ha carichi di cura, cioé bimbi sotto i tre anni o familiari con disabilità grave o non autosufficienti. Il beneficiario stipula presso il Centro per l’impiego un Patto per il Lavoro e viene registrato nella piattaforma digitale; si impegna quindi ad accettare almeno una di tre offerte di lavoro congrue: nei primi sei mesi entro 100 km di distanza, oltre il sesto mese entro 250 km, in tutta Italia dopo un anno (se in famiglia non vi sono minori e disabili) e ha tre mesi di beneficio dall’inizio del nuovo impiego per le spese di trasferimento.
Il beneficio è erogato attraverso la Carta Rdc che permetterà di effettuare prelievi in contate di massimo 100 euro al mese (per la scala di equivalenza). E’ vietato usare la carta per gioco d’azzardo –
Chi fornisce dati e notizie false e occulta redditi e patrimoni, o lavora al nero è punito con la reclusione da due a 6 anni. Il beneficio decade e bisognerà restituire quanto indebitamente percepito. Si potrà richiederlo nuovamente dopo 10 anni.
L’impresa che assume a tempo pieno e indeterminato il beneficiario del Reddito di cittadinanza e non lo licenzia per 2 anni ha uno sgravio contributivo pari alla differenza tra 18 mensilità di Rdc e quello già goduto dal beneficiario.
L’importo è aumentato di una mensilità se si assumono donne o soggetti svantaggiati e comunque non è inferiore a 5 mesi. Se l’assunzione avviene attraverso l’attività svolta da un soggetto privato accreditato vi è uno sgravio contributivo pari alla metà della differenza tra l’importo corrispondente a 18 mensilità e quanto già goduto dal beneficiario; la restante metà va al soggetto privato accreditato (sotto forma di sgravio contributivo).
Gli enti di formazione bilaterale e gli enti interprofessionali che stipulano un patto di formazione al fine del quale il beneficiario ottiene un lavoro, ottengono un contributo pari alla metà della differenza tra 18 mesi e i mesi già usufruiti (aumentato di uno in caso di soggetti vulnerabili), comunque non inferiore a 5 mesi. L’altra metà va all’azienda che assume il beneficiario. –
I beneficiari che avviano un’attività autonoma o di impresa individuale entro i primi 12 mesi viene dato in un’unica soluzione un beneficio pari a 6 mensilità di Reddito di cittadinaza (nei limiti di 780 euro mensili, quindi 4.680 euro).
Source: www.agi.it
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