Osservata per la prima volta l’impronta dei sogni nel cervello
Cosa succede al nostro cervello mentre sogniamo? Ad osservare le aree cerebrali durante l’attività onirica è un insegnante di psichiatria nell’Università del Winsconsin a Madison. Grazie al suo studio, è stata osservata per la prima volta l’impronta dei sogni nel cervello, individuando la zona dove nascono, nella regione posteriore della corteccia cerebrale. I sogni poi possono coinvolgere aree differenti a seconda delle esperienze che suscitano, per esempio se sogniamo di vedere un volto o di muoverci nello spazio.
Una scoperta importante, che potrebbe spiegare le cause dell’attività onirica e aprire una nuova ‘finestra’ sulla coscienza.
La ricerca ha individuato le onde dell’attività cerebrale che sono inequivocabilmente associate al sogno, sia nella fase del sonno Rem sia nella fase non Rem. Per farlo è stato usato l’elettroencefalogramma di 32 persone risvegliate in diversi momenti del sonno ed intervistate sulla durata e sul contenuto dei loro sogni.
Ne è emerso che i sogni sono associati ad un indebolimento delle onde cerebrali a bassa frequenza in una particolare regione della parte posteriore della corteccia e a un rafforzamento delle onde ad alta frequenza che partono sempre dalla stessa regione posteriore per poi diffondersi verso le aree frontali e temporali. La lettura di questa mappa di attività cerebrale nell’elettroencefalogramma di una persona in fase non Rem permette così di sapere in tempo reale se sta sognando con una precisione prossima al 90%.
I ricercatori hanno anche capito che alcuni sogni che facciamo durante la fase Rem che rappresentano per esempio volti, parole, pensieri o movimenti nello spazio, sono collegati ad un aumento delle onde cerebrali ad alta frequenza nelle regioni del cervello che sono coinvolte nell’elaborazione dello stesso genere di informazioni anche durante lo stato di veglia. In effetti il cervello non dorme mai: durante l’attività onirica la corteccia motoria del cervello è attiva come se dovesse coordinare movimenti in stato di veglia. Quando sogniamo il nostro cervello non solo è sveglio come se lo fossimo anche noi, ma l’area deputata a coordinare i movimenti funziona come se dovessimo compiere dei movimenti volontari.
Source: www.datamanager.it
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