ROMA (ITALPRESS) – Il protocollo sottoscritto con l’Albania è “un’iniziativa che si prefigge di contrastare l’immigrazione illegale senza incidere sulle garanzie dei diritti fondamentali delle persone” e “la lettera della presidente von der Leyen indirizzata ai capi di Stato e di Governo in vista del prossimo Consiglio Europeo, ne costituisce ulteriore conferma”. Le parole di von der Leyen “evidenziano la rinnovata attenzione in Europa per l’avanzamento verso un approccio comune ed una maggiore efficacia in materia di rimpatri”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, al question time in Aula alla Camera. “Il forte calo del numero degli arrivi via mare dei migranti, -62% rispetto all’anno scorso e meno 30% rispetto al 2022, è frutto dell’efficacia degli interventi del governo e della sua capacità di creare convergenza a livello internazionale sulle proprie linee di azione”, ha sottolineato il ministro.
“Saremo sempre attenti e proattivi anche sul piano operativo affinchè la strategia delineata possa produrre al più presto risultati concreti, contribuendo a ricondurre i flussi migratori entro una cornice di piena legalità e sostenibilità ed evitando che un’immigrazione incontrollata diventi un fattore di insicurezza”. La linea del governo in materia di politiche migratorie “si muove su un doppio binario: da un lato la lotta al vergognoso traffico dei migranti e all’immigrazione illegale, dall’altro la promozione di canali di migrazione legale, con regole certe, semplici e chiare, per cui abbiamo favorito una migliore programmazione degli ingressi regolari, con numeri di gran lunga superiori a quelli del passato e con modalità più rispondenti alle esigenze del nostro sistema produttivo”.
Per la realizzazione dei centri per migranti “vi è stato un unico operatore economico selezionato a cui sono stati affidati i lavori”, ha ricordato Piantedosi, e a “tale impresa è stata sottoposta alle verifiche e ai controlli tramite la banca dati nazionale antimafia” e “non sono emerse criticità nei confronti dei soci e degli amministratori”.
Inoltre “tutti i contratti stipulati con gli operatori economici prevedono il divieto di subappalto” e “nella fase esecutiva dei lavori non risultano essere state segnalate violazioni del divieto all’accesso in cantiere di personale diverso da quello delle imprese esecutrici autorizzate”. Sui costi, lo stanziamento previsto “è riferito all’arco di 5 anni e consiste in 134 milioni di euro all’anno e riguarda un impianto polifunzionale: si tratta di un investimento che sul lungo periodo dovrà consentire di abbattere le spese di gestione di prima accoglienza straordinaria che sono oggi pari a circa un miliardo e 700 milioni di euro all’anno”.
– Foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).
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