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Cateno De Luca “Il divario Nord-Sud si colma cambiando classe politica”

Cateno De Luca “Il divario Nord-Sud si colma cambiando classe politica”
13 ottobre 2022

ROMA (ITALPRESS) – “Sono convinto che il divario tra Sud e Nord si possa colmare, ma il primo problema è la qualità della classe politica. C’è da rivedere le strategie europee, la classe politica va rinnovata e messa in sintonia coi tempi europei”. Lo ha detto in un’intervista all’Italpress il leader di Sud chiama Nord, Cateno De Luca, a Roma nel giorno in cui si sono insediati in Parlamento gli eletti del suo movimento, il deputato Francesco Gallo e la senatrice Dafne Musolino: “Spagna e Portogallo hanno avuto le stesse risorse avute dalla Sicilia e dal meridione, ma queste ultime sono rimaste nella carta della povertà – ha aggiunto De Luca – C’è un problema di classe politica, c’è anche la necessità di poter fare una strategia di delocalizzazione dal Nord verso il Sud Italia piuttosto che all’Est Europa”.
“I nostri risultati a livello nazionale sono frutto del buon governo. Ho fatto il sindaco in tre comuni diversi, Fiumedinisi, Santa Teresa di Riva, Messina e probabilmente alle prossime elezioni si aggiungerà Taormina. Abbiamo governato bene, la gente ci ha premiato e proprio in un territorio ristretto abbiamo raggiunto la percentuale bulgara per far eleggere Dafne Musolino, mio assessore a Messina, e Francesco Gallo, mio vicesindaco sempre a Messina”, ha dunque sottolineato De Luca. “Il nostro movimento è fatto da amministratori locali, la differenza tra noi e i 5 stelle è proprio questa, noi siamo uomini e donne che della competenza hanno fatto una differenza e la chiave del successo – ha rivendicato De Luca – In parlamento con la nostra rappresentanza poniamo l’obiettivo di agire secondo una visione non condizionata dal sistema”.
“Uno dei primi disegni di legge che proporremo è quello delle perequazioni delle pensioni – ha fatto sapere De Luca -. Berlusconi ha detto che dovranno essere come minimo di mille euro e a noi questo va bene, ma proporremo un disegno di legge che preveda che quelle da trentamila o ventimila euro vengano abbassate”. “Si tratta di una perequazione a costo zero, a invarianza di costi – ha precisato De Luca – Abbiamo già amministrato, sappiamo cosa significa proporre delle norme che raggiungono l’obiettivo sociale ma che non siano basate sui cosiddetti ‘pagherò’, cioè sull’aumento del debito pubblico”.
(ITALPRESS).

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