Qualche tempo fa una nostra lettrice ci ha scritto, per raccontarci una sua esperienza personale che aveva però un valore quasi universale, perché si trattava di una cosa che probabilmente è successa a molte ragazze, e di cui magari non tutte riescono a parlare liberamente. Così, abbiamo deciso di pubblicare la sua storia, perchè sapere di non essere soli in certe situazioni aiuta, e poi perché volevamo dare un segnale di solidarietà: insieme possiamo cambiare le cose.
A partire da quel momento ci sono arrivate altre mail e altre storie da raccontare. Così abbiamo deciso di dare vita ufficialmente a Cara Freeda, una posta a cui ognuna/o di voi può scrivere per raccontare la propria esperienza. Quella che state per leggere è la storia di una ragazza che ha voluto raccontarci di come la fiducia, a volte, può trasformarsi in abuso di potere.
Cara Freeda,
sono un’altra di quelle ragazze speciali, di quelle ragazze unicorno che, a causa della loro sprizzante magia, sono state turbate da un alone di malvagità. Il Weinstein della mia storia è il mio (ovviamente) ex ginecologo. Terribile, vero? Abuso di potere e di posizione bello e buono (che poi di bello e buono non c’è proprio nulla). Ha colpito nel momento di piena fiducia che si era instaurata dopo un anno di visite continue.
Lavorando sotto lo stesso tetto di ospedale, ci vedevamo spesso. Avevamo un rapporto bello, di amicizia e collaborazione. Aveva iniziato, visita dopo visita, ad andare sempre un po’ oltre, sempre di più. Io non avevo dato importanza alla cosa, ho pensato che, essendo il mio un caso particolare, facesse tutto per pura passione professionale. Fino a quando, un bel giorno di settembre, dopo la pausa delle vacanze estive, gli ho portato un pensierino dalla Calabria: dei peperoncini.
Passeggiando tra i corridoi di un’ala in ristrutturazione dell’ospedale, è successo tutto. Mi ha immobilizzata. Ha cercato di abbassarmi i pantaloni. Mi ha messo le mani ovunque. Aveva degli occhi quasi demoniaci e ha usato una forza brutale per farmi restare ferma. Ed io ero inerme, l’ho pregato di non fare nulla, di fermarsi, di pensare – udite, udite – a sua moglie e ai suoi due bambini. Dal mio metro e ottanta, non sono riuscita a fare nulla. Medico, padre, marito e bestia. Volevo morire in quel preciso istante ma qualcuno da lassù mi ha protetta. Dal corridoio accanto stava passando la signora delle pulizie. Sentito il rumore, si è fermato e io sono scappata.
Per non avere ripercussioni sul lavoro (ero ancora una studentessa) non ho parlato. Ho fatto finta di niente. Mi sono autoconvinta che non fosse successo nulla, cercando di continuare a vivere la mia vita normalmente. Mi sono incolpata e, dopo poco, lo ha fatto anche lui in un’occasione “pubblica”. “Venivi truccata alle visite” “Avevi sempre un buon profumo” “E’ stata colpa tua, di quelle labbra”.
Mi sono odiata per anni. Non sono riuscita ad avere rapporti umani con l’altro sesso, mi sono rifugiata nel cibo, fino a quando, per caso, ho incontrato l’uomo che ora mi è a fianco, la persona più meravigliosa del mondo. Ironia della sorte, medico anche lui. Ragazze, ho vissuto nel terrore per del tempo. Ho sofferto di attacchi di panico entrando in ospedale. Crampi allo stomaco. Emicranie. I voti ne hanno risentito. Però, sono andata avanti. Sono diventata più scaltra, meno ingenua. È rifiorita una nuova me. Quando mi è stato chiesto dal mio fidanzato “perché non lo hai denunciato?” io ho risposto “perché dovrà vivere a vita con questo senso di colpa, non è abbastanza?”
In cuor mio, mi piaceva pensare fosse così. Ma no, non era così. Con il senso di colpa si sarà pulito il c***. Se avessi fatto qualcosa prima, forse ne avrebbe pagato le conseguenze. Ragazze, fate sempre qualcosa, urlate, strillate con più forza che avete e denunciate. Avrete tutti dalla vostra parte, non abbiate paura. A posteriori, io l’ho capito. Probabilmente, se lo avessi fatto, non avrei ancora oggi gli incubi.
E ho capito un’altra grande verità, “Woman does not have to be modest in order to be respected”. Quindi, lasciate tutti a bocca aperta con la vostra bellezza, il vostro profumo e il vostro aspetto meraviglioso. E non smettete mai di credere nell’unica fede che può riunirci tutte: GRL PWR!
Source: freedamedia.it
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