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Si sente parlare continuamente di inclusione, di provare cioè a rendere la società che viviamo una società di tutti e per tutti. C’è una parte di utopia in questo, di sogno visti i tempi certamente, ma la speranza di cose più giuste è da sempre un grande motore per il cambiamento. E poi c’è la tecnologia e il design. Cosa c’entrano? Sono entrambi al servizio di piccole grandi rivoluzioni, come lo zaino per niente ‘medico’ da appendere alla sedia a rotelle, la app che guida vocalmente a truccarsi senza sbavature essendo ipovedenti, il reggiseno a chiusura magnetica per donne con mobilità ridotta.