Buffon è stato premiato “uomo dell’anno” ai Gazzetta Sports Awards e si è concesso ai microfoni della rosea, tornando anche sui concetti molto forti espressi da Nedved sulla Joya: “Sconsigli spassionati e non banali, che se presi bene ti possono far diventare il numero uno”. Sul suo futuro: “Mi ha commosso la reazione della gente, non escludo l’Europeo 2020”.
CONDIZIONE FISICA. Saltato il derby d’Italia per infortunio: a quando il rientro? “Sto meglio, ho un ematoma che spero di smaltire il prima possibile”. Non si sbilancia dunque, la “Gazza” ipotizza un rientro per Juventus-Roma del 23 dicembre.
SORTEGGIO. La Juventus affronterà il Tottenham agli ottavi: “Avversario da prendere con le molle: ha grande fisicità e 5-6 elementi di grande tecnica. Impone un ritmo forsennato. Nel doppio confronto è temibile”.
FUTURO. La classifica del Pallone d’Oro offre lo spunto per parlare del suo futuro: “Fa piacere il quarto posto, sono arrivato però anche secondo: la mia è una parabola discendente… Fino a quando sarò utile vorrei rispondere così”.
C’è chi lo “implora” quasi di non ritirarsi: “Mi hanno commosso le tante dimostrazioni di affetto dopo la partita con la Svezia: la gente ha capito che non ho maschere e ha apprezzato”.
A caldo le lacrime e l’annuncio dell’addio alla nazionale: c’è stato un ripensamento dunque? “Vivo alla giornata. L’Europeo 2020? Non lo escludo…“.
DYBALA E LE PAROLE DI NEDVED_ COSA SUCCEDE? “Non succede niente, è solo un momento che capita a tanti sul lavoro, in cui non riesce a esprimere il suo grande talento. Ma quando si parla di valori assoluti, uno può dire che magari potrebbe fare meglio, però rimane il giocatore più forte che abbiamo. Vorrei sempre averlo con me.
“Pavel secondo me ha dato un consiglio spassionato a un ragazzo che è già un campione e che potrebbe diventare il numero uno assoluto. Questo secondo me ha fatto o dovrà fare molto piacere, perché non ha detto banalità, ma cose che, prese col verso giusto e col piglio del campione, ti possono portare su una squadra che è quella per diventare il numero uno in assoluto”.
LA PARATA MIGLIORE? La Gazzetta gli propone 4 fra le sue migliori parate: su un tiro di Recoba in Parma-Inter (2000), Inzaghi nella finale di Champions con il Milan (2003), Zidane nella finale mondiale di Berlino e Dani Alves in Juventus-Barcellona, finale di Champions 2015. “La mia preferita è quella su Zidane, anche perché delle quattro partite è l’unica che ho vinto. Non la più difficile, ma la più importante”.
OBIETTIVI DI SQUADRA. “Adesso che siamo più vicini alla vetta ci sentiamo meglio. Triplete? Fino a quando c’è vita, c’è speranza. Quando si ha la fortuna di competere su più fronti non bisogna scegliere: la Juve deve puntare al massimo. Poi quel che arriva, arriva… L’anno scorso andò tutto bene, peccato per l’ultimo ‘scalone’ di Cardiff”.
THOMAS N’KONO. Sul palco sale il portiere camerunense che come noto lo ha ispirato in gioventù: “M’innamorai del ruolo di portiere guardandolo in TV quando giocava nel Camerun. Quando fece la sua partita d’addio gli feci una sorpresa: mi presentai da lui all’improvviso, non avevo nemmeno le scarpe…”.
Source: www.todaysport.it
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