Si chiama Botryllus schlosseri, è un minuscolo animale che popola le acque marine di bassa profondità e sta rivelando importanti aspetti sull’evoluzione delle nostre
cellule del sangue e sul sistema di difesa rappresentato dal nostro sistema immunitario.
In uno studio pubblicato su Nature, ricercatori dell’Università di Stanford e dell’Università di Padova hanno dimostrato che le sue cellule staminali non solo possono aiutare a comprendere come si sviluppano le nostre cellule del sangue e come sia evoluto il nostro sistema immunitario, ma hanno anche grandi potenzialità per ulteriori scoperte biologiche.
“Nella nostra ricerca – spiega Lucia Manni, del Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova – siamo riusciti a isolare e caratterizzare le cellule staminali di Botryllus coinvolte nella formazione delle cellule del sangue e del sistema immunitario”.
Anche se il sistema circolatorio dei mammiferi e di Botryllus sono separati da più di 500 milioni di anni di evoluzione, condividono molti geni. “Inoltre, abbiamo individuato la speciale sede in cui le cellule staminali risiedono e maturano in cellule del sangue, ovvero la sede dell’ematopoiesi – aggiunge il ricercatore Manni -. Questa sede, chiamata nicchia, è rappresentata da un organo ghiandolare, l’endostilo, che per significato risulta dunque paragonabile al midollo osseo dei mammiferi in cui avvengono i processi di maturazione delle nostre cellule sangue. Ben 327 geni coinvolti nella formazione delle cellule del sangue in Botryllus sono simili a quelli che caratterizzano l’ematopoiesi nei mammiferi”.
Dunque, grazie al suo semplice ma efficace sistema immunitario, Botryllus potrà in futuro rivelarsi utile anche per capire come possono essere incrementare le nostre risposte immunitarie contro organismi dannosi o contro patologie come il cancro.
Source: lanuovaecologia.it