I giudici della Suprema Corte di Los Angeles hanno condannato ancora una volta Johnson & Johnson, accusandola di essere negligente e di non aveva avvertito i consumatori sui possibili rischi per la salute derivanti dal suo borotalco. Quest’ultimo infatti secondo i giudici contiene amianto e può provocare tumori.
Secondo lo studio legale che ha vinto il caso contro J&J, quest’ultima avrebbe dovuto avvertire le persone della contaminazione del borotalco.
Così, ieri la giuria ha assegnato 4 milioni di dollari di danni punitivi a Joanne Anderson, secondo cui il suo cancro mortale era legato all’amianto del borotalco, usato a lungo. Il giorno prima, i giudici avevano stabilito anche che Johnson & Johnson avrebbe dovuto pagare alla signora 21,7 milioni di dollari, perché il borotalco è per il 67% responsabile del suo mesotelioma.
La donna, originaria dell’Oregon, ha detto di aver utilizzato il borotalco nelle scarpe e sulle mani per anni. Lo ha anche usato quando i suoi figli erano più piccoli. Gli esperti in tribunale hanno stimato che lo abbia usato più di 10.000 volte.
I medici hanno diagnosticato ad Anderson un mesotelioma pleurico, un tumore che si sviluppa nel rivestimento dei polmoni ed è spesso legato all’esposizione all’amianto.
J & J si è strenuamente difesa, sostenendo che il suo prodotto non ha mai presentato tracce di amianto. Inoltre, la società ha respinto qualsiasi legame tra i suoi prodotti e il cancro ovarico. Per questo, prevede di ricorre in appello. Non si tratta del primo caso, anzi. Sono tantissimi i risarcimenti già sborsati a favore di chi, purtroppo, si è ammalato a causa dell’utilizzo del borotalco, considerato cancerogeno.
La società si trova a far fronte fronte a migliaia di cause che accusano il prodotto di favorire la comparsa del cancro, principalmente ovarico, ma con un numero crescente di persone che lamentano il mesotelioma.
La richiesta della giuria è stata illustrata dagli avvocati della signora Anderson.
“La giuria ha capito che J & J sapeva del pericolo dell’amianto nel suo borotalco in polvere e ha scelto di non fare nulla”, ha detto l’avvocato David Greenstone.
Dopo il verdetto, i giurati fuori dall’aula hanno citato un documento aziendale del 1969 relativo al ” project code 101″, in cui i medici di J & J mettevano in guardia contro il rischio di asbesto nel borotalco. Un giurato che ha chiesto di non essere identificato ha dichiarato che le prove hanno dimostrato che J & J sapeva di avere quel problema già nel 1969 ma ha continuato a commercializzare il borotalco.
Si iniziano a pagare le conseguenze dell’uso di prodotti cancerogeni sulla nostra pelle.
Source: greenme.it