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Bonucci bacchetta i tifosi della Juventus: “Tanti insulti, ma ormai parlano e scrivono tutti”

Da Coverciano, dove la nazionale è in ritiro in vista del prossimo doppio impegno, è intervenuto in conferenza stampa Leonardo Bonucci. Diverse considerazioni anche sulla Juventus e i suoi ex compagni: al miele verso questi ultimi, più forti verso la società e i tifosi.

Con la maglia dell’Italia, in vista delle sfide in Spagna e poi contro Israele, il centrale di difesa passato al Milan per 42 milioni avrà modo di giocare nuovamente con gli ex compagni di reparto Buffon, Barzagli e Chiellini: “Fa sempre piacere ritrovarli, rimangono amici ma anche compagni perché condividiamo l’esperienza in azzurro.

“Per il resto le nostre strade si sono separate ma resta il rapporto che si è creato in 7 anni di spogliatoio. Sono 3 campioni, da loro ho imparato tanto e mi hanno aiutato a crescere”.

Sulle recenti difficoltà della difesa bianconera (che ha spinto la società a rafforzare il reparto con il neo-acquisto Höwedes): “Sono sicuro che anche a loro roda prendere goal, ma non ero io che facevo la differenza. Senza loro, Dybala e Higuain avrei potuto fare ben poco”.

In azzurro Bonucci ritrova anche Rugani, ma di lui e altri giovani difensori parla in chiave azzurra: “Romagnoli, Rugani, Caldara sono interessanti. Poi mi sbilancio su Romagna, che ora è al Cagliari ma che ho visto nella Juve e mi somiglia molto”.

Sulla Juventus, sul suo addio e sul clamore che ha generato: “Ho deciso di lasciare la Juve per le scelte che aveva fatto la società. C’è stato un momento che mi ha portato a fare valutazioni diverse dal club. Siamo andati d’accordo fino alla fine, poi via. Ci volevano le palle per fare la scelta che ho fatto.

Sulle critiche dei tifosi bianconeri: “Siamo in un’epoca in cui ormai attraverso i social possono parlare e scrivere tutti. Mi ha dato fastidio essere etichettato come infame, traditore e mercenario, tre aggettivi che non meritavo perché ho sempre fatto il massimo con la Juve.

“Non sono mercenario perché non sono andato al Milan per soldi, l’ultimo anno alla Juventus ho preso quasi gli stessi soldi. Non sono traditore perché è una scelta dettata da altre scelte precedenti: non ho tradito nessuno.

“E infine non sono infame perché ho scelto un progetto e ci volevano le palle per fare le scelte che ho fatto. Non mi sono tirato indietro di fronte a queste responsabilità: la fascia per me è onore ed una grandissima responsabilità, mi sono buttato con il massimo di me stesso”.

Una battuta anche sul figlio Lorenzo, tifoso del Torino: “Sono felice anche per lui che ora potrà tifare liberamente Torino e Belotti” (che ha anche incontrato nel maggio scorso).

Da ultimo, le considerazioni di Bonucci sulla nazionale: “La Spagna è la partita più impegnativa, dovremo dare il meglio per cercare di portare a casa il risultato che ci siamo prefissato di vittoria. Ci sarà da soffrire ma condivido l’aggettivo ‘eccitato’ usato da Ventura: niente timore ma esaltazione per le grandi sfide e i grandi avversari”.

Source: www.todaysport.it

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