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Bologna, strage 2 agosto. Il presidente della Camera Fico: “Lo Stato c’è al 100%”

Mattarella nel 38esimo anniversario della bomba: “Zone d’ombra da illuminare”. Il ministro della Giustizia Bonafede: “Trent’anni di negligenze, ora basta. La verità è un obbligo morale” .

Bologna, 2 agosto 2018 – “Il messaggio è che lo Stato c’é, ci deve essere al 100% e non come spesso é accaduto in questi 30 anni”. Queste le parole delpresidente della Camera Roberto Fico durante la commemorazione della strage di Bologna del 2 agosto 1980. «Uno Stato che non cerca la verità fino in fondo non si può dire Stato – ha detto il presidente della Camera sul palco del 2 agosto -. Un’Italia che non cerca la verità sulle stragi del nostro Paese non è compiuta. Si può costruire fino in fondo solo quando sono raggiunte le verità sostanziali. Lo Stato che non cerca la verità non mi rappresenta, non lo voglio».

Roberto Fico si era unito nella parte finale di via Indipendenza al corteo ‘Bologna non dimentica’ partito da Piazza Maggiore, seguito dai gonfaloni e dalle autorità, per arrivare in piazzale Medaglie D’Oro nel 38esimo anniversario dellla bomba alla stazione che fece 85 morti e 200 feriti. Nell’ultima parte del corteo, è tornato anche come una sorta di “testimone vivente” l’autobus della linea 37, matricola 4030, emblema della strage che la mattina dello scoppio della bomba alla stazione si trasformò in un improvvisato pronto soccorso mobile, e in un vero e proprio carro funebre per le vittime innocenti dell’attentato.

Dal palco del 2 agosto, il sindaco Virginio Merola ha alzato il tiro parlando della Strage di Bologna, ha detto,  “ho ripetuto la parola fascista, perché esiste la verità storica, sono esistite ed esistono forze nazifasciste ed è esistito e esiste l’antifascismo e la sua necessità presente e futura». Da Merola, primo cittadino del Pd, è partito quindi un implicito riferimento a Matteo Salvini, pur senza nominarlo: “A chi sottovaluta e cerca di ridurre a episodi isolati le recrudescenze fasciste, antisemite e razziste nel nostro Paese e in Europa diciamo in modo chiaro e fermo, e come sindaco mi sento un pò umiliato nel doverlo dire: ditelo ai familiari delle vittime del 2 agosto e ai bolognesi, guardandoli in faccia, senza la scorciatoia dei social network, che non esiste più il problema del fascismo”

C’è un faro da accendere sulle nuove generazioni. “Una via che gli indichi la strada verso la verità”. Si era chiusa così, in sala del Consiglio Comunale, la prima volta del ministro della Giustizia alla commemorazione del 2 agosto 1980, Alfonso Bonafede. Solo applausi da parte dei familiari delle vittime, nessuna polemica, nessun mormorio, la parola è data, consegnata alla storia. E la promessa c’è: “Ritroverete fiducia in quel Governo che ha taciuto per 38 anni”. Arriva proprio dal guardasigilli  l’impegno “alla realizzazione di tutte le richieste dell’Associazione dei familiari delle vittime”, richieste che vanno dalla digitalizzazione degli atti alla loro desecretazione. “L’obiettivo è che queste tragedie vengano consegnate alle nuove generazioni, perché possano conoscere anche le pagine più buie della storia Italiana e costruire insieme qualcosa di migliore”.

Una nuova speranza per le varie associazioni, proprio nella giornata in memoria delle vittime di tutte le stragi, “lavoreremo insieme come non è mai stato fatto. Lo faremo già dalle prossime settimane e mesi- aggiunge Bonafede – perché tutti possano ritrovare la fiducia nello Stato, che in 38 anni è stato latitante” e quindi negligente. I familiari dimostrino ancora una volta una lezione di civiltà che la politica non ha mai dato e dimostrano di credere nello Stato. Mi onora e sento la responsabilità di essere qui parlare con voi».

«Non saranno le parole che pronuncio adesso a rassicurarvi, di parole ne avete ascoltate tante. Voglio e pretendo da me stesso in quanto rappresentante dal Governo – ha detto – che siano i fatti a dimostrare l’impegno dello Stato, vicino a voi nella ricerca della verità e nelle richieste portate avanti su cui avremo modo confrontarci assiduamente nelle prossime settimane».  “Tutti gli atti relativi ai processi sulle stragi – promette infine il Ministro – saranno digitalizzati e accessibili a tutti”, con “banche dati facilmente consultabili da una platea quanto più vasta possibile”. «C’è un obbligo morale prima ancora che politico che ci guida: giungere ad una verità certa, libera da zone grigie e sospetti. Questo è l’unico vero modo di onorare le vittime e realizzare le legittime e sacrosante richieste dei loro familiari».

“Si sta creando un clima che ci avvicinerà sempre di più al nostro obiettivo, quello di sapere chi sono stati i mandanti di questa tragedia”, ha detto il sindaco Virginio Merola accogliendo i familiari delle vittime in consiglio comunale. In aula per l’anniversario numero 38 della strage oltre al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede c’era anche uk sottosegretario ai Trasporti, Michele Dell’Orco (M5s), e la sottosegretaria ai Beni culturali, la leghista Lucia Borgonzoni. “Tutti – ha detto la presidente del Consiglio comunale di Bologna, Luisa Guidone, nel suo intervento d’apertura della cerimonia – ci aspettiamo qualcosa di più da chi ha il potere di desecretare gli atti, nessuno si senta esentato dal fare la propria parte”.

Pronta la risposta: “Il Governo è attivamente impegnato per “portare a galla nuovi documenti” riguardanti la strage del 2 agosto 1980. Così il sottosegretario ai Trasporti, Michele Dell’Orco,  ha sottolineato il “grande lavoro dell’Associazione delle vittime. Bisogna continuare così  – ha detto – perché cercare la verità è importansissimo”. Detto ciò, “per quanto riguarda l’azione del Governo la presidenza del Consiglio ha riattivato il comitato interministeriale che sta lavorando sui documenti- afferma Dell’Orco- per dare piena esecuzione alla desecretazione dei documenti e in generale per renderli nella massima fruibilità e accessibilità, com’è giusto che sia”.

Inoltre, “personalmente mi sono attivato anche presso il mio ministero per cercare di portare a galla più documenti possibili, ho quindi fatto partireuna nuova indagine interna – ha spiegato il sottosegretario – per cercare presso tutte le direzioni possibili documenti attinenti alla strage, alla ricostruzione della ferrovia e quant’altro”. Continua Dell’Orco: “Mi farò dire nomi e cognomi di chi lavorerà a questo nuovo dossier. So che anche la presidenza del Consiglio è già al lavoro da tempo su tutti questi dossier”. Come Governo “siamo già al lavoro da diverse settimane sull’argomento, è una delle prime cose che ho fatto arrivando al ministero”.

Nella sala del consiglio comunale erano presenti anche le associazioni per le vittime di Brescia del treno Italicus e piazza Fontana. In una sola sala quindi racchiuse le principali sofferenze del Dopoguerra. Con loro il presidente dell’Associazione familiari delle vittime, Paolo Bolognesi . “Dopo tanti anni in cui abbiamo visto alternarsi governi di ogni tipo abbiamo di nuovo la speranza. Ora vi dico: non deludeteci, perché in tal caso ve lo diremo forte e chiaro”.  La strada per la ricerca della verità negli anni è stata lunga e tortuosa, tra le proposte dell’associazione la più concreta sembra essere quella della digitalizzazione degli archivi. “Il nostro motto è diventato ‘mai più trattative sulla verità’ – chiude Bolognesi – perché finché non si lavora tutto insieme alla ricostruzione dei fatti non si va da nessuna parte”.

«I processi giudiziari sono giunti fino alle condanne degli esecutori, delineando la matrice neofascista dell’attentato. Le sentenze hanno anche individuato complicità e gravissimi depistaggi. Ancora restano zone d’ombra da illuminare. L’impegno e la dedizione di magistrati e servitori dello Stato hanno consentito di ottenere risultati che non esauriscono ma incoraggiano l’incalzante domanda di verità e giustizia». Questo il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella per l’anniversario della strage di Bologna.

“L’azione generosa che l’Associazione tra i familiari delle vittime dellasStrage ha svolto negli anni, e continua a svolgere, costituisce una preziosa energia che riesce a propagarsi nella società e nelle istituzioni”. Lo dice il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell’anniversario della Strage della Stazione di Bologna. “Desidero rinnovare il mio sentimento di vicinanza ai familiari delle vittime – dice ancora – e rivolgo un ringraziamento ai bolognesi e a tutti coloro che continuano a onorare il ricordo delle vittime con civismo e passione democratica. Proprio il senso di comunità, che i terroristi volevano spezzare, è la garanzia che non prevarrà la cultura di morte”.


Source: ilrestodelcarlino.it

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