Una città “blindata”. Una delle immagini più abusate dai media rischia di essere persino insufficiente a descrivere ciò che aspetta romani e turisti nel weekend delle celebrazioni del 60esimo anniversario dei Trattati di Roma. Il rigorosissimo “piano sicurezza” messo a punto nei giorni scorsi è stato infatti rimodulato dopo l’attentato di Londra e l’input arrivato dal Casa, il Comitato di analisi strategica anti terrorismo: un “ulteriore rafforzamento dei controlli nelle aree dove si svolgeranno le cerimonie”. Osservati speciali, oltre agli obiettivi sensibili, i “luoghi con maggior afflusso di persone”. In campo saranno schierati 5 mila uomini e donne delle forze dell’ordine, impegnate già nei giorni scorsi nelle bonifiche delle vie interessate dagli eventi e di quelle limitrofe: ad aiutare tiratori scelti, artificieri e unità cinofile saranno anche un centinaio di droni videocamere.
Tra zona blu, zona verde, no fly zone e ztl attive ecco come ‘sopravvivere’ alla giornata di domani.
La zona blu è l’area riservata alle sole celebrazioni ufficiali, il colore scelto è per rendere omaggio alla bandiera europea (per questo non è “rossa”), e includerà:
L’area è presidiata sin dalle prime ore del 24 marzo e vietata al traffico veicolare dalle 00.30 di sabato; dalla stessa ora il transito pedonale sarà consentito “solo agli aventi titolo” e dopo gli opportuni controlli.
La “zona verde” comprende:
L’area, operativa dalle 7 di giovedì, sarà inibita al traffico veicolare ‘solo’ dalle 7,30 di sabato.
Dalle 00.30 di sabato le fermate e i capolinea dei mezzi di trasporto pubblico presenti nelle due aree saranno sospesi; chiuse anche la fermata “Colosseo” della metro B e le fermate “Spagna” e “Barberini” della metro A a partire dall’ultima corsa della serata del 24 marzo e per tutta la giornata del 25. Chiusi dalle 19.00 di giovedì e per tutto sabato Foro romano, Foro Palatino, Fori Imperiali, Foro e Mercati di Traiano, Teatro Marcello (limitatamente all’accesso di via del Teatro di Marcello), Colosseo, Domus Aurea, Domus Romane, Musei Capitolini, Complesso del Vittoriano e Scuderie del Quirinale.
Dalle 8.00 del 24 marzo “sino a cessate esigenze” il sorvolo sulle aree interessate dagli eventi “sarà interdetto al traffico non commerciale” (in gergo, si parla di “no fly zone”). Dalle 00.00 alle 24.00 del 25 marzo, invece, “sarà vietato l’accesso di qualunque veicolo adibito al trasporto di merci (compresi quelli di massa inferiore alle 3,5 tonnellate) in tutte le Ztl del centro storico“; dalle 06.00 del 24 marzo e fino alle 24.00 del 25, in tutta la zona delimitata dalla Ztl denominata “anello ferroviario” “sarà vietato il trasporto di merci pericolose (armi, esplosivi, combustibili)”.
Quattro cortei e due sit-in dovrebbero portare in piazza tra le 25 mila e le 30mila persone, anche se i timori del dopo Londra potrebbero spingere qualcuno a ripensarci. Il rischio maggiore – confermato anche dal direttore dell’Aisi, Mario Parente – è quello che ‘professionisti degli scontri’ infiltrino le manifestazioni rendendosi autori di violenze. La galassia monitorata con maggiore attenzione resta quella dei centri sociali, mentre dovrebbero essere poche decine i ‘black bloc’ in arrivo dall’estero: vetrine più appetibili per lore sembrano essere il G7 di Taormina (maggio) e il G20 di Amburgo (luglio). I partecipanti ai cortei dovranno “lasciare, prima delle manifestazioni, caschi e copricapi“; vietati l’utilizzo di “vestiario idoneo al travisamento o utile ad impedire l’identificazione” e “l’utilizzo di petardi o altro materiale esplodente”. Zaini e borse saranno “tutti controllati dagli agenti”.
“Libertà di espressione, democrazia, ma nessuna violenza ammessa perché quella limita la libertà dell’altro”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Marco Miniti, in un’intervista al Messaggero, alla vigilia delle celebrazioni della firma dei Tratatti d Roma. “La situazione – ha sottolineato Minniti – non presenta particolari picchi di preoccupazione, anche se non si può sottovalutare nulla”. I rischi “sono rappresentati dal proselitismo e dall’emulazione“. E qualcuno, “un lupo solitario”, potrebbe cercare di introdursi nelle zone off limits. La parola d’ordine, insomma, è “il controllo del territorio. Una risposta antica che è il sistema ancora più efficace di fronte all’imprevedibilità dell’atto”, come quelli recenti di Nizza, Berlino, Londra. Quindi, presidi forti sulla strada perché “non c’è bisogno di innovare ma di rafforzare. Siamo in una democrazia. Il principio, quindi, è libertà di manifestare le proprie opinioni, con un limite, la violenza“.
I cortei autorizzati sabato saranno quattro:
Ai due cortei, secondo la questura, dovrebbero partecipare complessivamente circa 6.500 persone.
Le due manifestazioni statiche si terranno invece dalle 10 alle 15 all’Auditorium Angelicum (Azione nazionale) e alle 15 in piazzale Tiburtino (Partito comunista).
Source: www.agi.it
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