L’adolescenza è un periodo di cambiamenti. Una fase dello sviluppo evolutivo in cui si è alla ricerca costante del proprio posto nel mondo. Di conseguenza, la necessità di sperimentare, conoscere e adottare ruoli diversi. È particolarmente importante, dunque, che l’autostima negli adolescenti sia alta. Al contrario, potrebbero intraprendere la strada sbagliata.
Durante l’adolescenza, la necessità di riflettere profondamente su se stessi acquisisce forza. A sua volta, il cervello matura e si conseguono nuove competenze e abilità. Tutto ciò influisce sul processo di acquisizione di una nuova identità. Solo dopo aver sviluppato un autoconcetto coerente di noi stessi, potremo costruire la nostra autostima.
L’autostima è la valutazione dell’autoconcetto
L’autoconcetto è la globale rappresentazione mentale che abbiamo di noi stessi. Si nutre dell’autoconoscenza. Per esempio “sono molto impulsivo quando prendo delle decisioni”, “mi diverto a passeggiare col mio cane al parco”, “sono molto competitivo quando gioco a calcio” o “parlo in modo molto formale con i miei amici”.
Durante i primi anni di vita, l’autoconcetto è più plasmabile. E, pertanto, più suscettibile a incorporare valori, valutazioni e aspettative provenienti dalle figure verso le quali abbiamo un certo attaccamento. Tuttavia, nel corso dell’adolescenza, è molto meno coerente, più arbitrario e variabile.
Rendendoci conto di chi siamo e come siamo, anche l’autoconcetto ci dà qualche informazione su quanto valiamo. L’autoconcetto contiene l’autostima, la quale dipenderà dalla valutazione che facciamo di noi stessi in relazione a determinati aspetti.
In sostanza, l’autostima negli adolescenti corrisponde alla valutazione che fanno del loro stesso autoconcetto. Ingloba i pensieri, i sentimenti, le sensazioni e le esperienze che hanno accumulato nel corso di tutta la loro vita. E li passano al vaglio, li giudicano. In questo modo, possono valutare positivamente oppure negativamente la considerazione che hanno di se stessi.
Quando si forma l’autostima
L’autostima si forgia sin dalla nascita, alla pari dell’autoconcetto. Ed è frutto dell’interazione di diversi fattori. Da un lato genetici (temperamento) e dall’altro ambientali (personali, sociali e culturali). Tutti questi vengono assimilati e interiorizzati con l’età. Questa valutazione di se stessi può variare con gli anni.
Come si valuta un adolescente?
Quando si chiede a un adolescente di descriversi, di norma lo farà basandosi su attributi esterni relazionati al suo aspetto fisico (fascino, lineamenti, corporatura…) e sulle attività che svolge (capacità intellettive e relazionali). Allo stesso modo, la sua visione gira attorno ai concetti di valore e competenza. Per questo motivo, è strettamente connessa al successo scolastico, alla sua competenza sociale e al suo equilibrio emotivo.
L’autostima negli adolescenti sperimenta delle differenze connesse con il genere:
- Le ragazze sono solite averne meno e più vulnerabile. Si preoccupano molto del loro aspetto fisico, del successo sociale e del rendimento accademico.
- L’autostima dei ragazzi si basa soprattutto sulla difficoltà di rispettare lo stereotipo dell’uomo, come tipo sicuro di se stesso, duro e intrepido.
Condotte che indicano il grado di autostima negli adolescenti
A seconda del livello di autostima dell’adolescente, verranno influenzati anche i restanti aspetti della sua vita: scolastico, familiare, affettivo, interpersonale… Inoltre, questa valutazione influenzerà in modo decisivo la sua personalità successiva e la sua felicità.
Adolescenti con un’autostima alta
- Si sentono apprezzati e accettati. Sono motivati ad apprendere, a provare cose nuove e sono disposti a conoscere il mondo.
- Di solito si mostrano ottimisti sul loro futuro e sanno affrontare i loro problemi da diversi punti di vista.
- Si pongono obiettivi e mete a breve e medio termine e sono capaci di assumersi la responsabilità dei loro stessi comportamenti e delle loro decisioni.
- Conoscono i loro punti di forza e le loro debolezze. Allo stesso tempo, sanno accettare le critiche, sono autocritici e affrontano i problemi.
- Godono di stabilità emotiva e danno prova di empatia.
- Sono sensibili alle necessità altrui, comunicano facilmente con le persone che li circondano e mantengono una sana rete di contatti nel contesto in cui vivono.
Adolescenti con un’autostima bassa
Le condotte che indicano una bassa autostima negli adolescenti sono guidate da una mancanza di fiducia in se stessi e nelle loro capacità.
- Si reputano inferiori agli altri, non rispettati e non valorizzati. Questo fa sì che si rifiutino di realizzare attività di gruppo nelle quali devono cooperare con gli altri.
- Provano insicurezza e una paralizzante paura di fallire.
- Spesso danno prova di mancanza di disciplina, impegno e assunzione delle proprie responsabilità.
- Nel loro tentativo di eccellere e, data la loro costante necessità di attirare l’attenzione, mentono e ingannano.
- Danno la colpa agli altri e spesso adottano un atteggiamento aggressivo, violento, regressivo, di sfida e antisociale.
A cosa serve l’autostima?
Erikson sostiene che l’adolescenza sia un processo di ricerca dell’identità e del senso personale. Pertanto, nonostante di solito si sviluppi in termini di crisi e di caos ormonale, è salutare e contribuisce al rafforzamento dell’ego dell’adulto. La conquista dell’identità riguarda la funzione che si desidera svolgere in futuro e con gli sforzi educativi che ne conseguono. La ricerca dell’identità è un compito vitale.
L’autostima contribuisce ad accettarsi e a dare valore alle proprie qualità. Proprio come sappiamo quali sono i nostri difetti, dobbiamo essere consapevoli dei nostri punti di forza e tirarli fuori.
Non significa essere narcisisti, significa essere realisti e alimentare la nostra autovalutazione. L’autostima è una dimostrazione di rispetto verso se stessi e verso gli altri. Solo colui che si rispetta, si fa rispettare. Allo stesso modo, colui che si valorizza, induce gli altri a fare lo stesso.
Source: lamenteemeravigliosa.it