È, in effetti, uno dei pochi quotidiani che finalmente s’interroga sulla strana coincidenza fra le proteste dei Gilet gialli e l’ennesimo attentato “terroristico” di turno.
Premesso ciò è interessante riflettere su attentati e terrorismo partendo da lontano, magari dallo strano attentato di quel “folle” di Sarajevo che, il 28 giugno 1914, uccise l’arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono d’Austria-Ungheria, e sua moglie Sofia, durante una visita ufficiale nella città bosniaca; il gesto fu assunto dal governo di Vienna come il casus belli che diede formalmente inizio alla prima guerra mondiale. Tralascio poi i vari attentati e atti di guerra (Pearl Harbor dover! Essa fu un’operazione che ebbe luogo il 7 dicembre 1941 nella quale forze aeronavali giapponesi attaccarono la flotta e le installazioni militari statunitensi stanziate nella base navale di Pearl Harbor, nelle isole Hawaii. La Storia ha poi evidenziato dettagli che farebbero intendere una sorta di “incoraggiamento” di alcuni vertici USA di allora, allo scatenarsi di quel sanguinoso epilogo. Chi vuol documentarsi seriamente sull’argomento in internet trova oramai tanto materiale).
E che dire del discorso di JF Kennedy, contro la negatività dei vari segreti (di Stato e privati) e sul potere delle Banche private? “Fatale” l’approvazione “dell’ordine esecutivo 11110” che ripristinava al governo USA il potere di emettere moneta, togliendo così potere alla “FED”, la banca centrale USA. Da notare come tale legge fu prontamente ritirata dal successore di Kennedy…
Negli stessi anni, Aldo Moro faceva stampare le 500 lire e non perdeva occasione per dare sostegno alla sua idea di “compromesso storico” … poi ben sappiamo della sua fine, ricca di loschi intrecci e depistaggi, di troppi appartenenti agli Organi dello Stato…
In quegli anni, ricordo anche un sensazionale rapimento del mitico Fabrizio DeAndre, fin troppo ancorato alle frequentazioni di sinistra e rivoluzionarie. Forse un suo rapimento poteva riportarlo alla corretta via? O forse bisognerebbe verificare meglio cosa in quel periodo dovesse “offuscare” una campagna mediatica incentrata su fatti molto più gravi?
“A pensar male si fa peccato (diceva il noto Giulio Andreotti), ma talvolta ci si azzecca”. In effetti torna alla mente di chi vuol riflettere bene l’omicidio Ambrosoli: Un sistema di scatole cinesi per coprire operazioni occulte di denaro a danno dei creditori e dello Stato Italiano. È ciò che portò a galla l’avvocato milanese Giorgio Ambrosoli, in qualità di commissario liquidatore della Banca Privata Italiana.
Uno scandalo di proporzioni internazionali, dove s’intrecciavano politica, alta finanza, massoneria e criminalità organizzata e che vedeva nel ruolo di protagonista in negativo Michele Sindona. Il lavoro di Ambrosoli permise di accertare le pesanti responsabilità penali del banchiere siciliano, contribuendo alla sua incriminazione anche nel processo per il crack della Franklin National Bank, negli Stati Uniti.
E che dire dello scandalo del calcio scommesse nel 1981 e 82? La Guardia di Finanza irrompe nei campi di calcio a fine partite della “sacra” domenica del Calcio e implica vari Campioni, fra cui il mitico Paolo Rossi…
In quello stesso periodo il Ministro del Tesoro opera per la separazione della Banca d’Italia dal Ministero del Tesoro.
E alle elezioni politiche? Quante bombe sono scoppiate in Italia e in Europa prima di ogni Elezione politica?
Ora interviene questo ennesimo attentato di Strasburgo. Noi Persone Comuni possiamo pregare: per le vittime e per chi sta lottando fra la vita è la morte fisica. Ma anche contribuire nel nostro quotidiano a cercare di aggiornarci e riflettere sulle problematiche di causa-effetto che certi avvenimenti determinano.
Ovvio, saranno anche delle semplici coincidenze, ma il tutto diventa davvero strano e meriterebbe approfondimenti puntuali fino allo svelarne le vere verità.
Il programma culturale intrapreso dal COEMM, ora il programma anche di un Partito come il PVU, intendono approfondire ogni dettaglio e diventare il punto di appoggio democratico per chiunque voglia avere chiarezza e trovare eventuali soluzioni a ciascun problema. La chiarezza e la ricerca trasparente devono essere i capisaldi delle regole di uno Stato moderno, pacifico e prospero. I “segreti di Stato”, a mio avviso, sono invece il principio d’anticamera dell’annidarsi di possibili piccoli e grandi sotterfugi.
Sulla segretezza e sullo sguazzare in essa, cito di seguito il mirabile discorso del Presidente J.F. Kennedy…
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