Se siete tra quelli che, per fare acquisti da Ikea, studiate gli orari più improbabili, magari la sera prima della chiusura di un comunissimo mercoledì, pur di evitare la ressa e le lunghe code alle casse, sono in arrivo buone notizie per voi dalla Svezia. Il colosso dell’arredamento low cost sta mettendo a punto una serie di trasformazioni tecnologiche e digitali che passano per la realtà aumentata e per negozi più piccoli. Lo scopo è quello di andare incontro alle esigenze del cliente, stare al passo con le regole del mercato e tenersi ben stretti parte gli affezionati.
D’altronde, se il gruppo vanta numeri da capogiro il merito è anche del marketing. Solo in Italia, il colosso svedese ha chiuso il 2016 con un aumento di fatturato del +4,5%. “Capiamo benissimo che il mondo sta cambiando e con esso le aspettative dei nostri clienti, e vogliamo continuare a essere attori di primo piano”, ha spiegato alla Cnn Michael Valdsgaard, direttore della trasformazione digitale a Ikea. “L’idea è quella di fare più cose possibili e vedere quali funzionano e quali no”.
In tutto il mondo le grandi ‘scatole blu’ del colosso svedese sono collocate nelle periferie delle grandi città, proprio per esigenza di spazio espositivo. “Ma per molti clienti, il negozio più vicino è davvero lontano, così stiamo sviluppando un nuovo modello di punto vendita“, ha spiegato un portavoce del gruppo. In realtà, la trasformazione è già in corso, tanto che dal 2015 sono spuntati piccoli negozi (grandi circa un decimo di quello tradizionale), in 44 città del mondo compresa Roma. A luglio del 2016, in zona Collatina, è stato inaugurato il primo Pick up and Order Point per facilitare i clienti durante la fase dell’acquisto, riducendo anche i tempi attraverso un’integrazione tra canale fisico e virtuale. Lo spazio offre un assortimento meno vasto (89 complementi di arredo) ma con 700 metri quadri sono destinati al ritiro e all’ordine dei prodotti.
Provare un prodotto con le proprie mani (e palato) prima di acquistarlo: questa l’idea alla base dei Pop-up shop, i nuovi, piccoli, negozi che stanno spuntando nei centri delle città. A Roma, ad esempio, un Pop-up shop ha aperto i battenti a fine aprile a piazza San Silvestro con un’esposizione interamente dedicata all’ambiente cucina . Alcuni di questi negozi, poi, offrono una vera e propria esperienza sensoriale, incoraggiando i clienti a cucinare qualcosa per gli amici o a scegliere trapunte e copri piumini con una ricca colazione a letto.
Source: www.agi.it
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