La noia ci terrorizza. La noia cronica, tra l’altro, può essere pericolosa, in quanto può scatenare comportamenti dannosi, come ad esempio mangiare in momenti sbagliati o più del necessario (con tutte le relative conseguenze). La noia cronica è anche un fattore di rischio per problemi di salute mentale come l’ansia, la depressione e il disturbo ossessivo compulsivo. Tuttavia annoiarsi, di quando in quando, può offrire benefici molto interessanti che vale la pena analizzare.
Non possiamo proseguire senza porci le seguenti domande: perché la noia ci spaventa? Cosa significa annoiarsi? Perché abbiamo bisogno di essere sempre occupati? Temiamo di sprecare la nostra vita oppure ci spaventa ritrovarci da soli con noi stessi?
“Se si potesse sfruttare la noia disporremmo della più potente fonte di energia”.
-Ramón Gómez de la Serna-
La noia è sinonimo di frustrazione. Quando parliamo di noia, ci riferiamo, infatti, a quell’esperienza frustrante di voler fare qualcosa, ma di non saper realizzare attività soddisfacenti. Una persona annoiata non può, quindi, regolare i fattori interni (pensieri e sentimenti) o esterni (l’ambiente) necessari per realizzare un’attività coinvolgente. Tuttavia, così come bisogna essere in grado di imparare a sopportare la frustrazione, bisogna imparare a combattere la noia.
Come vedremo a seguire, annoiarsi ogni tanto è molto positivo in quanto risveglia e incentiva alcune virtù per nulla disprezzabili. Non per niente nel corso della storia illustri personalità hanno evidenziato i benefici offerti dalla noia.
Per quanto la noia possa sembrare una sensazione fastidiosa che dovremmo a tutti i costi evitare, la scienza ci dice che può far bene alla nostra attività mentale. Per esempio, una ricerca realizzata da studiosi della Società Britannica di Psicologia, ha evidenziato che le attività passive, che potremmo catalogare come “noiose”, in realtà possono incrementare la nostra creatività.
Questa ricerca mirava a demistificare la credenza popolare che annoiarsi al lavoro sia un’esperienza negativa. Molte aziende, infatti, vedono la noia come un fattore che ostacola l’efficienza e l’innovazione dell’impresa.
Tuttavia, questa ricerca è riuscita a dimostrare che la noia occasionale e passeggera aumenta la capacità di fantasticare, cosa che può realmente aiutare ad aguzzare l’ingegno, come desiderano le aziende stesse. Ciò si deve al fatto che annoiarsi può portare a sognare ad occhi aperti, e questo ci dà modo di creare nuove connessioni.
Ci sono poi altre ricerche, le quali suggeriscono che la noia incoraggia la ricerca di nuovi obiettivi quando quelli precedenti non risultano più interessanti. Se non si ha interesse per il proprio lavoro, dunque, può voler dire che non è adatto o che non ci stimola a sufficienza. In questo senso, la noia può fingere da catalizzatore per migliorare una situazione che non è soddisfacente.
Secondo ulteriori studi più recenti, la noia alimenta la creatività anche nei bambini. A questo proposito, uno studio realizzato da un gruppo di ricercatori (University of East Anglia) critica l’idea che una mente costantemente occupata possa contribuire ad un migliore sviluppo intellettuale e sociale.
Secondo gli studiosi, la noia non è negativa. Viceversa, può stimolare la capacità creativa dei bambini, i quali dovranno rispondere alla fantastica domanda: “E ora che si fa?”. Contrariamente a quanto si tende a credere, pertanto, bisogna lasciare che i bambini si annoino perché possano apprendere a vivere con questa “frustrazione quotidiana” e a dare essa buone risposte.
Un’altra ricerca condotta da studiosi dell’Università di Limerick, in Irlanda, ha evidenziato un altro curioso beneficio dell’annoiarsi. Secondo questi studiosi, la noia, lungi dall’intorpidire la mente e portare ad una carenza di produttività, può invece ispirare le persone nella ricerca di modi per essere altruisti, empatici e per dedicarsi a compiti prosociali, compresi alcuni meno piacevoli quali donare sangue.
Secondo gli studiosi, le persone annoiate sentono che le loro azioni mancano di significato, quindi si sentono motivate nello scegliere un comportamento significativo. Sostengono che se il comportamento prosociale soddisfa questo requisito (quello di essere significativo), la noia promuove questo stesso comportamento.
Per quanto questo possa sembrare strano, gli studiosi spiegano che la noia può paradossalmente fungere da motivazione molto potente per indurre le persone a ricercare compiti sgradevoli, ma significativi. La noia, dunque, aumenta le motivazioni prosociali che influenzano i comportamenti positivi, e che queste motivazioni perdurano al di là dell’attività noiosa in sé.
Avere un’agenda fitta e tutta la giornata organizzata è un ottimo modo per essere produttivi, di sfruttare il tempo, di trarre il massimo beneficio dai nostri giorni. Tuttavia, ogni tanto è necessario fermarsi. Il riposo è fondamentale per il corpo e la mente.
Non solo. Sebbene organizzare attività per il tempo libero sia molto interessante, a volte bisogna avere del tempo che sia veramente libero, del tempo vuoto. Bisogna lasciare che anche le persone che ci stanno intorno, il nostro partner, i nostri figli, abbiano a loro volta del tempo vuoto. Senza temere la noia.
Non impegniamoci ad occupare ogni singolo minuto del nostro tempo o di quello dei nostri figli. Smettiamo di sforzarci di riempire costantemente il tempo con qualcosa che ci intrattenga. Non pressiamo il nostro partner quando lo vediamo inattivo. Al di là della barriera del ‘non sapere cosa fare’ non c’è un abisso insondabile. In questo modo la noia ci farà scoprire un mondo pieno di opzioni che ci mostreranno nuovi – e anche migliori – metodi per impiegare il tempo.
“La noia è in qualche modo il più sublime dei sentimenti umani”
-Giacomo Leopardi-
Source: lamenteemeravigliosa.it
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