Riparte da Amazon l’attacco dell’Unione Europea contro le multinazionali digitali a difesa delle leggi comunitarie che regolano il fisco. L’Antitrust di Bruxelles ha richiesto espressamente al Lussemburgo di recuperare dal colosso dell’e-commerce 250 milioni di euro, ovvero l’ammontare di denaro corrispondente ai vantaggi fiscali accumulati negli ultimi anni.
La decisione è stata presa a conclusione di un’indagine partita nel 2014 che, di fatto, ha stabilito che “tre quarti dei profitti [di Amazon, ndr] non sono stati tassati” a seguito di un accordo fiscale sancito tra la stessa Amazon e il Granducato. Margrethe Vestager ha spiegato che il regime fiscale riservato all’azienda americana rappresenta una “condotta illegale”, in quanto differente rispetto alle regole a cui sono sottoposte le altre aziende operanti nel territorio lussemburghese.
“Il Lussemburgo ha concesso benefici illegali in termini di tassazione ad Amazon”, ha spiegato il Commissario in una nota ufficiale. “Come risultato, quasi tre quarti dei profitti di Amazon non sono stati tassati. In altre parole, ad Amazon è stato consentito di pagare tasse quattro volte inferiori rispetto ad altre aziende locali soggette alla stessa regolamentazione nazionale sulle tasse. Ciò è illegale in base alle norme dell’UE in materia di aiuti di Stato. Gli Stati Membri non possono offrire benefici fiscali selettivi a gruppi multinazionali che non siano disponibili anche agli altri”.
Source: www.hdblog.it
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