PALERMO (ITALPRESS) – Il confronto tra esperti è il punto di partenza, la diffusione di buone pratiche nella dimensione politica e sociale quello di arrivo: un mantra che l’Università di Palermo prova a rilanciare su un tema delicato come la sostenibilità ambientale, in particolare per quanto riguarda recupero e riutilizzo delle acque. A riguardo è stato presentato, nell’Aula Magna di Palazzo Steri, un insieme di soluzioni per una depurazione sostenibile e accurata: l’incontro, intitolato ‘Sviluppo sostenibile del ciclo integrato delle acque: prospettive ed orizzonti futurì, ha aperto il convegno Prin (Progetti di ricerca di interesse nazionale) su ricerca e innovazione nell’ingegneria sanitaria-ambientale.
All’avvio dei lavori ha preso parte il rettore Massimo Midiri, il quale rivendica come “il tema della transizione climatica è uno dei più importanti della nostra mission. Oggi parte dell’acqua viene persa e le risorse sono sempre meno disponibili: il cambiamento climatico, che anche la nostra terra sta subendo, comporterà una progressiva diminuzione delle quantità di acqua riutilizzabile e in questo senso oggi proponiamo soluzioni tecniche molto avanzate per il recupero delle acque piovane, basate sul modello prototipale già presente in viale delle Scienze”. Tali soluzioni, spiega Midiri, sono state già presentate in altri paesi: “Abbiamo avuto una missione negli Emirati Arabi Uniti per presentare questa tecnologia: puntiamo a farne un modello trasferibile in paesi in cui il problema è più grave rispetto all’Italia. L’Università si pone sempre come sentinella di eventi pericolosi o che possono anticipare tragedie di carattere nazionale: la sensibilità politica non è elevatissima proprio perchè mancano le competenze adeguate, speriamo di poter colmare questo gap anche attraverso appuntamenti come questo”.
– Foto: xd8/Italpress –
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