Tutti noi vorremmo sapere come assicurarci una vita lunga e in salute. Secondo Longo, e non solo, la chiave sta in una corretta alimentazione come quella che seguono alcune popolazioni che si distinguono proprio per la loro longevità.
Per cercare di conoscere i segreti dei centenari d’Italia, Longo ha fatto un viaggio in quelle che sono considerate le “zone blu” del nostro paese, ovvero quelle dove si vive più a lungo e vi è dunque un’alta concentrazione di centenari. Tra queste ci sono Trento, Genova, Siena, Castelluccio di Norcia, Maratea, Palermo e soprattutto Seulo, paese sardo dove vivono gli uomini più anziani del mondo.
Il ricercatore non si è limitato ad intervistare le persone che abitano in questi luoghi ma ha anche analizzato le loro abitudini alimentari e assaggiato i piatti tipici che consumano quasi quotidianamente. Cosa bisogna mangiare dunque per vivere a lungo? Longo ha riassunto così la questione in un’intervista all’Huffington Post:
“Pasta e carne una volta settimana e per il resto legumi e tante verdure di stagione. Unica concessione, dopo i 65/70 anni, il consumo, con moderazione, di uova, latte, formaggio o yogurt di capra o pecora”.
Ma è solo questo il segreto degli ultracentenari italiani? Niente affatto! Longo sottolinea che queste persone hanno sempre mangiato poco (e spesso i prodotti del loro orto), camminato e lavorato molto ma anche che sono di indole tranquilla e sorridente. Tornando all’alimentazione, confermato è anche il detto “colazione da re, pranzo da principe e cena da povero” ma importanti sono anche gli orari, la sera in particolare le persone molto longeve mangiano davvero presto, molto prima che faccia buio. Longo suggerisce a tutti di assumere il cibo nel corso di 12 ore per poi proseguire con le successive 12 ore di totale digiuno.
Sembra quindi che la longevità si costruisca come un puzzle in cui un posto d’onore ha l’alimentazione ma grande importanza assumono anche l’attività fisica, il patrimonio genetico e l’efficienza del servizio sanitario della zona in cui si vive. Rispetto a quest’ultimo punto, Longo fa notare che una buona longevità esiste non solo negli sperduti paesini del Sud Italia ma anche in città e paesi più importanti come ad esempio Monaco, San Marino o alcuni centri dell’Emilia e del Veneto dove a fare la differenza è appunto un sistema sanitario funzionante che si compone di strutture mediche d’eccellenza. Questo però da solo non basta se non si fa attenzione anche all’alimentazione.
Un esempio concreto è quello del Veneto: secondo i dati del ricercatore, in questa regione fino al 2011 le donne avevano aspettative di vita molto alte, scese poi negli anni successivi in quanto sono aumentate le malattie ed è cambiato lo stile alimentare (a favore di troppe proteine animali). Il sistema sanitario funzionante non riesce quindi ad arginare le abitudini alimentari sbagliate.
Nel nuovo libro di Valter Longo troverete una serie di indicazioni per mangiare bene ma soprattutto una parte dedicata alle ricette della longevità semplici e compatibili con la dieta da lui consigliata. Non aspettatevi di trovare alimenti esotici come semi di chia, quinoa o soia, Longo su questo punto è molto chiaro: dobbiamo evitare di rivolgerci a paesi lontani per trovare i cibi adatti a noi, meglio riscoprire invece i sapori tradizionali e sani della nostra cucina. Dunque tutte le ricette si ispirano alla tradizione culinaria italiana.
Troverete poi, come già detto, i punti salienti e le informazioni più interessanti del viaggio dell’autore nelle zone blu d’Italia, quelle con alto tasso di longevità.
Vi ricordiamo inoltre che, nonostante sia stato accusato più volte di voler lucrare sopra la sua dieta mima digiuno e il kit associato, in realtà Valter Longo ha donato tutti i proventi del precedente libro, di questo e del kit, alla ricerca scientifica e alla diffusione di una corretta alimentazione.
Source: greenme.it
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