L’assemblea straordinaria dei giornalisti del Sole 24 Ore ha proclamato, con 142 sì, 4 no e 10 astenuti, uno sciopero a oltranza che si protrarrà “fino alle dimissioni del direttore Roberto Napoletano”, che è stato iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Milano per false comunicazioni sociali nell’ambito dell‘inchiesta sui conti del gruppo editoriale.
“L’iscrizione nel registro degli indagati, per il reato di false comunicazioni sociali, del direttore Roberto Napoletano e di altri ex manager del gruppo, compresi l’ex presidente e l’ex amministratore delegato, rappresenta la pagina più buia nella storia del Sole 24 Ore”, si legge nel comunicato dell’assemblea di redazione del giornale. “La redazione – prosegue il comunicato – ha, sin da ottobre, sfiduciato a larghissima maggioranza il direttore e poi ribadito in più occasioni pubbliche la sua presa di distanza. Già allora era infatti evidente come, al di là delle responsabilità penali che sono ancora da accertare, a Roberto Napoletano dovesse essere attribuito un ruolo di primo piano in una gestione editoriale del tutto deficitaria, che ha contribuito a portare la società sull’orlo del fallimento.
Da giovedì è emerso che la Procura di Milano ha acceso un faro anche sulla sua condotta. Al di là dell’esito finale del procedimento penale, per la redazione è inammissibile che il giornale della finanza, dell’economia, del diritto possa andare in edicola con la firma di un direttore indagato per un reato assai grave, in ipotesi commesso proprio durante la sua permanenza al Sole 24 Ore. Ritiene pertanto, dopo un voto di oltre il 90% dell’assemblea, di non potere che proclamare uno sciopero a oltranza sino al momento della sua rimozione. Un’iniziativa senza precedenti nella storia sindacale del Sole 24 Ore e che, purtroppo, è l’unica che appare adeguata alla gravità della situazione”.
La redazione chiede pertanto “all’azionista di maggioranza, Confindustria, una doppia assunzione di responsabilità: da una parte restituendo subito al giornale una guida autorevole e in discontinuità con l’attuale gestione, condizione indispensabile per rendere credibile qualsiasi prospettiva di rilancio; dall’altra procedendo, senza più indugi, alla ricapitalizzazione del gruppo, dopo averne annunciato la disponibilità ormai 6 mesi fa”.
L’Assemblea dei giornalisti di Radio24, ha proclamato lo stato di agitazione con lo sciopero delle firme, e ha affidato al Comitato di redazione un pacchetto di cinque giorni di sciopero. La decisione è stata assunta una volta appreso, afferma una nota “con forte preoccupazione lo sviluppo dell’indagine avviata dalla Procura di Milano sul Gruppo 24 Ore. Al di là dei risvolti giudiziari, sui quali sarà la magistratura a pronunciarsi, l’assemblea chiede all’Editore di dare un immediato segnale di discontinuità per garantire un futuro all’azienda, in grado di tutelare la credibilita’ e il patrimonio giornalistico di Radio24 e di tutto il Gruppo 24 Ore”
L’assemblea dei redattori di Radiocor Plus, l’agenzia di stampa del gruppo Sole 24 Ore “anche alla luce delle gravissime vicende giudiziarie che hanno coinvolto la direzione e parte dell’ex management del gruppo, ha deciso di confermare lo stato di agitazione e di proclamare assemblea permanente nelle giornate di venerdì e sabato. L’assemblea ha deciso inoltre l’immediato sciopero delle firme e ha proclamato una giornata di astensione dal lavoro lunedì 13 marzo” (l’agenzia non trasmette il sabato e la domenica, ndr). Le decisioni, si afferma in un comunicato “sono finalizzate a tutelare la professionalità dei giornalisti e l’autorevolezza del marchio Sole 24 Ore. Radiocor Plus chiede all’azienda e all’azionista di maggioranza Confindustria immediati segnali di chiarezza e trasparenza, premesse necessarie e non più rinviabili per un rilancio effettivo di tutte le testate del gruppo, in attesa del piano industriale e della conseguente, necessaria ricapitalizzazione”.
Ventitre giornalisti del Sole 24 ore si sono dichiarati “persone offese” per la vicenda. “Come azionisti, dipendenti e giornalisti della testata – scrivono in una nota – ribadiamo il nostro interesse al pieno accertamento dei fatti, delle eventuali responsabilità penali e/o amministrative ipotizzate o che dovessero emergere nel prosieguo delle indagini a tutela della piena trasparenza della gestione aziendale, nonché della reputazione del Sole 24 Ore e, dunque, di ciascuno dei giornalisti che vi hanno lavorato e che vi lavorano”. “Continueremo quindi – prosegue il gruppo dei 23 – ad affiancare la magistratura milanese con il profilo istituzionale che abbiamo scelto fin dall’inizio del nostro intervento come “persone offese” affinché, nel più ampio contraddittorio, sia fatta piena luce su qualunque condotta illecita che, se accertata, fra l’altro sarebbe fonte di danni morali e materiali nei confronti dei dipendenti/azionisti/giornalisti del Sole 24 Ore.
La Guardia di Finanza di Milano ha svolto una serie di perquisizioni e risultano indagati per false comunicazioni sociali, oltre al direttore Roberto Napolitano, anche l’ex presidente Benito Benedini e l’ex Ad Donatella Treu. In tutto gli indagati sono 9. L’indagine era partita nell’autunno scorso a seguito della presentazione di un esposto dell’associazione consumatori Adusbef dopo che la Consob aveva in precedenza avviato un’istruttoria sulla base di 3 esposti presentati dal giornalista del quotidiano, Nicola Borzi. Fabio De Pasquale, attuale coordinatore del pool reati economici, e il pm Gaetano Ruta avevano disposto subito l’acquisizione dei bilanci degli ultimi anni della società nella sede di Kpmg, la società di revisione contabile che si è occupata di certificarli per il gruppo. A fine settembre, il gruppo aveva annunciato una perdita semestrale di quasi 50 milioni di euro con un’erosione del patrimonio di 59 milioni in soli sei mesi. Nei mesi scorsi, la Guardia di Finanza di Milano si era anche recata nella sede di via Monterosa per prelevare i verbali del cda dal 2010 in poi e l’internal audit sulle copie digitali del giornale cartaceo.
“Con riguardo alle iniziative assunte in data odierna dall’autorità giudiziaria di Milano, i nuovi vertici del gruppo 24 Ore – impegnati come noto nell’azione di risanamento e di rilancio della società – ribadiscono la propria volontà a fornire agli organi inquirenti la massima collaborazione per l’accertamento dei fatti, confermando che agiranno con determinazione a tutela degli interessi della società”. E’ quanto si legge in una nota a firma dei vertici del gruppo Sole 24 Ore, dopo la notizia dell’indagine.
Source: agi.it/economia
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