La tristezza fa parte della nostra vita e nessuno può scappare. Tuttavia, è più facile che ci sommerga in alcune tappe. Una di queste è quella della terza età, quella fase in cui iniziamo a vedere la gioventù come un orizzonte lontano che rimane sempre più indietro. Molti si chiedono come si possa aiutare una persona anziana che è triste e che si sente intrappolata in questa emozione, la quale si fa ricorrente.
Ci sono varie ragioni per sperimentare la tristezza durante la terza età. Come durante l’adolescenza, all’improvviso il corpo cambia e sfugge al nostro controllo. Cambia la relazione con la famiglia e con il contesto sociale. Molti smettono di lavorare regolarmente in questa fase della loro vita e altri devono far fronte al dolore della perdita del proprio compagno o degli amici e dei sogni che forse non si potranno più realizzare.
Il miglior modo di aiutare una persona che potrebbe soffrire di depressione è conoscerne il livello di vulnerabilità e capire quali fattori possono incrementarne il rischio. Teniamo in considerazione che in questo momento vitale le perdite di solito sono frequenti e le vincite più eccezionali, contrariamente a ciò che succede durante l’infanzia.
Allo stesso modo, alcune circostanze potrebbero incrementare il rischio di soffrire di depressione durante questa tappa della vita. Tra queste troviamo soprattutto:
Se si conoscono questi fattori di rischio, si possono anche individuare i primi indizi per sapere come aiutare una persona anziana che può sentirsi triste. All’inizio, pertanto, è importante valutare i fattori di rischio, sempre con la persona interessata, e cercare i mezzi adeguati per scongiurare una depressione.
Aiutare una persona anziana che è triste non vuol dire farsi carico della sua tristezza. Una persona triste non ha bisogno di essere “adottata”, ancor meno compatita. Tale intervento richiede motivazione, affetto, compagnia e sostegno. Ma soprattutto rispetto. Bisogna, dunque, accettare i suoi tempi, le sue decisioni, le sue preferenze. Sostenendo, dando coraggio, ma lasciando che sia lei a decidere. In questo modo, sarà più probabile che qualsiasi cambiamento che venga prodotto si mantenga nel tempo.
L’aiuto, oltre a essere migliore quando è intelligente e consono alla persona, è anche più positivo quando nasce dall’onestà e dal cuore. Quando lo facciamo perché teniamo a quella persona e non perché, per esempio, smetta di infastidirci.
Che cosa si può fare per aiutare una persona anziana che non si sente bene a livello emotivo? Queste sono alcune misure:
Saper invecchiare è un processo nel quale solitamente esistono momenti complicati a livello emotivo. Otteniamo molto quando scopriamo che sostenere chi è più vulnerabile è anche un modo per sentirci bene con noi stessi, riempire la nostra vita di significato e dare maggior senso alla nostra persona.
*Nota: la tristezza, nel senso stretto del termine, è una emozione e come tale non può prolungarsi molto nel tempo. In questo articolo, con il vocabolo tristezza ci riferiamo più che altro a uno stato nel quale predominano la malinconia, la frustrazione e la tristezza stessa, più che l’emozione in sé.
Source: lamenteemeravigliosa.it
ROMA (ITALPRESS) – Renato Di Napoli è stato confermato per il terzo mandato alla guida della Federazione Italiana Tennistavolo. Nell’assemblea…
PARMA (ITALPRESS) – Vetta tutta nerazzurra in Serie A. Dopo la cinquina dell’Inter arriva il tris dell’Atalanta, che sconfigge 3-1…
MILANO (ITALPRESS) – Vince la noia a San Siro. Milan e Juventus danno vita a uno spettacolo tutt’altro che indimenticabile,…