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Dopo sei anni una donna nigeriana, vittima di tratta, potrà finalmente rivedere le sue figlie, date in adozione a due famiglie diverse. Lo ha deciso la Corte d’appello di Roma: è il primo caso concreto di "adozione mite" in Italia, cioè l’obbligo, in caso di adozione di minori, di mantenere un legame con la famiglia di origine dopo la dichiarazione di una incapacità genitoriale di prendersi cura dei propri figli. Fino a questo momento l’adozione mite era stata una prassi, applicata in particolare al tribunale dei minori di Bari, per affidamenti diventati poi adozioni definitive. Ma mai prima d’ora era successo dopo che i rapporti tra genitori naturali e figli erano stati interrotti in maniera definitiva.