Lo dicono i dati dell’Irsa, l’Istituto del Centro Nazionale di Ricerca (Cnr) che si occupa dell’acqua, secondo cui sono migliori delle nostre soltanto le acque di rubinetto di Austria, Svezia, Irlanda e Ungheria. Nonostante ciò, però, gli italiani continuano a preferire l’acqua minerale e sono i terzi consumatori al mondo di acqua in bottiglia.
Perché? Semplice: perché c’è ancora poca informazione sulla qualità dell’acqua che esce dal rubinetto di casa se non in pochi comuni, ci si sofferma su alcuni casi isolati di cronaca oppure si crede alle millantate caratteristiche delle acque in bottiglia pubblicizzate in tv come fossero elisir di salute e bellezza.
Vito Felice Uricchio, direttore dell’istituto Irsa, spiega: “In Italia possiamo bere l’acqua del rubinetto tranquillamente. Molte volte è migliore delle acque minerali. È molto controllata, ci sono prelievi su tutta la filiera, dalla captazione alle tubazioni che arrivano nelle nostre case. E poi i limiti di legge per le sostanze disciolte sono più rigidi per l’acqua potabile che per quelle minerali”.
Perché fidarsi dell’acqua che esce dal rubinetto? Uno dei motivi è che essa deriva dal fatto che l’85% delle fonti utilizzate sono sotterranee e l’acqua di falda è sempre la migliore, più pulita e pura, di quella di superficie. L’Italia è alla quinta posizione, mentre in classifica al primo posto troviamo l’Austria. Seguono poi la Svezia al secondo posto, l’Irlanda al terzo e l’Ungheria.
Eppure, nonostante la qualità dell’acqua, l’Italia rimane tra i Paesi che consumano più acqua minerale in bottiglia in tutto il mondo. Si stima che gli italiani consumino 208 litri di acqua minerale a testa all’anno: terzi solamente dopo il Messico che raggiunge il primo posto con 264 litri e la Thailandia al secondo posto con 246 litri a persona. A livello europeo invece risultiamo i primissimi consumatori, prima di Germania e Ungheria.
Non tutti sanno che…
Che l’acqua di rubinetto è soggetta a tanti controlli! Essa può essere prelevata direttamente da una fonte e avere già buone qualità naturali, oppure, in alcuni casi, può aver bisogno di trattamenti che ne migliorino le caratteristiche chimico-fisiche o la rendano più salubre. Tutte le acque del rubinetto vengono comunque sottoposte a disinfezione per proteggerle durante il tragitto nelle tubature fino alle nostre case (qui trovate tutti i parametri).
La normativa prevede il rispetto di requisiti minimi di salubrità e qualità fisica, chimica, microbiologica e radiologica delle acque nel punto in cui le acque sono disponibili per il consumo, mentre gestori idrici e autorità sanitarie sono tenuti a controllare e regolamentare la rispondenza delle acque ai requisiti di legge. Nella fattispecie, sono previsti “controlli interni”, che il gestore è tenuto ad effettuare, e “controlli esterni”, svolti dall’Azienda unità sanitaria locale (AUSL) territorialmente competente e sulla base dei controlli effettuati viene emesso il giudizio di idoneità al consumo umano.
I controlli devono essere effettuati:
L’acqua del rubinetto è buona e potabile, ma in Italia preferiamo quella in bottiglia
Source: greenme.it
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