Il 29 ottobre è il 302º giorno del calendario gregoriano (il 303º negli anni bisestili).
Mancano 63 giorni alla fine dell’anno.
29 ottobre 1969: In questa data, alle 22,30, lo studente Charley Kline effettuò il primo collegamento remoto tra due computer, in funzione rispettivamente presso l’università della California e lo Stanford Research Institute.
Il suo tentativo di inviare un messaggio, digitando come testo il termine login, s’interruppe bruscamente e al destinatario arrivarono soltanto le prime due lettere. L’evento fu salutato come la nascita di Arpanet, la prima rete di trasmissione dati realizzata dal Darpa (agenzia del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti) esclusivamente per scopi militari.
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Se non ricordi che amore t’abbia mai fatto commettere la più piccola follia,
allora non hai amato.
(William Shakespeare)
1787 – Il Don Giovanni di Mozart debutta a Praga
1969 – Collegamento remoto tra computer
1997 – Buffon in Nazionale
1944 – Fausto Leali
1950 – Rino Gaetano
1964 – Luciana Littizzetto
1971 – Winona Ryder
Attrice tra le più ricercate dai grandi registi, Winona Laura Horowitz (come risulta sul documento d’identità) ha lo stesso nome, Winona, della città del Minnesota che le ha dato i natali.
Dopo gli esordi con il regista Tim Burton, che le offre ruoli adolescenziali in pellicole fantasy, come “Beetlejuice – Spiritello Porcello” (1988) ed “Edward Mani di Forbice” (1990), compie il salto di qualità con Dracula di Bram Stoker, diretto da Francis Ford Coppola.
A 23 anni ottiene il primo prestigioso riconoscimento, il Golden Globe per la “migliore attrice non protagonista”, con L’età dell’innocenza, capolavoro di Martin Scorsese, che le fa avere anche la prima nomination all’Oscar.
L’anno successivo sfiora nuovamente la “statuetta” interpretando il ruolo di Jo March, nella trasposizione cinematografica del celebre romanzo Piccole donne, firmata da Gillian Armstrong.
Premiata nel 2000 con una stella nella mitica Hollywood Walk of Fame, dopo una lunga assenza dal set, dovuta alla condanna per taccheggio (che fa emergere la sua “cleptomania”), nel 2006 torna protagonista comparendo tra gli altri in “Star Trek” (2009) e “Homefront” (2013), quest’ultimo scritto e diretto da Sylvester Stallone.
Pioniere dell’editoria della carta stampata, la sua fervida e lungimirante impresa dischiuse un nuovo orizzonte alla professione giornalistica.
Nato a Makò, piccola città dell’Ungheria meridionale, a 17 anni emigrò negli Stati Uniti d’America, arruolandosi nell’esercito federale durante la Guerra di secessione americana. Trasferitosi a St. Louis, nel Missouri, dopo la laurea in legge acquistò il quotidiano di lingua tedesca “Westliche Post” e il “St. Louis Dispatch”, unendoli nel St. Louis Post-Dispatch, ancora oggi il principale quotidiano della città.
Rilevato nel 1883 il New York World in cattive acque, lo rilanciò orientandolo al cosiddetto yellow journalism (che presentava le notizie con toni sensazionalistici) e facendone una guida preziosa per i numerosi immigrati, grazie all’introduzione degli annunci commerciali. I due progetti più importanti presero forma dopo la sua scomparsa nell’ottobre del 1911.
In primis, la Columbia University Graduate School of Journalism, prima scuola di giornalismo del mondo, fondata nel 1912 grazie alla cospicua eredità lasciata da Pulitzer alla Columbia University; in secundis, il Premio Pulitzer, istituito nel 1917 dallo stesso ateneo, tuttora considerato il massimo riconoscimento internazionale per giornalisti, nonché autori di testi di narrativa, storici, drammaturghi e compositori.
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