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Per essere felici dobbiamo fare spazio alle sorprese della vita

Per essere felici dobbiamo fare spazio alle sorprese della vita
2 ottobre 2017

Una volta Euripide disse che “ciò che si ritiene possibile non accade e ciò che nessuno s’aspetta Dio lo dona”. Gli eventi inattesi sono quelli che ci cambiano davvero la vita, tuttavia lasciare spazio a questi fatti imprevisti che sfuggono al nostro controllo richiede prima di tutto un cuore recettivo e una mentalità aperta. Solo così possiamo afferrare le meravigliose opportunità con cui “andare avanti”.

I sociologi o gli esperti di finanza come Nassim Nicholas Taleb ritengono che tutti noi agiamo come se potessimo prevedere ciò che accadrà domani o anche la settimana prossima. La nostra placida ignoranza o, meglio, il nostro bisogno esagerato di pensare di avere tutto sotto controllo spesso ci rende incapaci di reagire quando, all’improvviso, ci capita qualcosa di inaspettato.

Questo comportamento o bisogno primario risponde a un principio molto semplice: il nostro cervello ha bisogno di sentire di avere tutto sotto controllo. Non importa se non siamo felici, l’importante è “sopravvivere”. Tutto quello che rientra nei confini dell’imprevisto o dell’inatteso, dunque, viene interpretato come una minaccia, un battaglione che porta una bandiera, quella del pericolo.

C’è da dire che le persone che hanno maggiori paure, che nascondono più insicurezze e vuoti di solito sviluppano un maggior bisogno di controllo verso se stessi e verso gli altri. I maniaci del controllo, quelli che pretendono di dominare l’incontrollabile e non lasciano nemmeno un angolino alle cose inattese e improvvisate, sono irrimediabilmente condannati all’abisso dell’insoddisfazione e dell’infelicità.

Imparare dai bambini, grandi amanti delle sorprese inaspettate

Basta mostrare qualcosa di inatteso a un bambino per catturare la sua attenzione. Ha uno sguardo affascinato quando vede qualcosa di diverso, qualcosa di colorato, che sfidi la logica e la gravità.

I bambini hanno una capacità naturale e istintiva di abbracciare tutto ciò che è imprevedibile e inatteso. Tuttavia, noi, con i nostri occhiali da adulti e i nostri filtri razionali, abbiamo perso questa meravigliosa capacità che tanto stimola l’apprendimento.

Come rivela uno studio condotto presso l’Università Johns Hopkins dalla psicologa Aimée Stahl, i bambini di età compresa tra i 9 e gli 11 mesi prediligono tutti quegli stimoli che in apparenza sfuggono alla logica. La psicologa ha condotto un curioso esperimento su un gruppo di neonati a cui presentava due tipi di giochi, uno che sembrava attraversare la parete (grazie ad un effetto ottico) e un altro che semplicemente rotolava contro di loro e poi cadeva a terra.

Per quanto possa sembrare strano, i neonati erano più interessati al gioco “impossibile”, ovvero quello che dava l’idea di attraversare la parete. Gli esperti sono giunti alla conclusione che i bambini più piccoli sono più coinvolti dalle cose inaspettate. Tuttavia, a mano a mano che si cresce, l’inatteso viene interpretato come qualcosa che sfugge al proprio controllo e che, quindi, risulta pericoloso.

Quando ci vediamo intrappolati in una situazione nuova e non abbiamo un programma da seguire, manifestiamo ansia e stress. Invece di farci prendere dalla paura, concediamoci di tanto in tanto di tornare bambini, di abbracciare la positività che le cose inaspettate possono offrire.

 

Fate un po’ di spazio all’inatteso nella vostra vita

Fatelo, lasciate socchiusa la porta del cuore così da far entrare, di tanto in tanto, un po’ di brio, di allegria, perché di sicuro non vi farà male. Ritagliatevi un angolino per le cose inaspettate, per le cose improvvisate, fuori programma, lontane, molto lontane, dai vostri obiettivi. Perché il regno dell’inatteso può essere più utile di quanto pensiamo, di fatto grandi esploratori hanno scoperto continenti interi per caso e molti personaggi famosi hanno dato i loro migliori contributi sotto l’influsso della serendipità.

Steve Jobs, durante una conferenza rivolta ai neolaureati dell’Università di Stanford, disse che la vita non è altro che imparare a “connettere punti”. Molte delle cose inaspettate che ci accadono nel corso della nostra esistenza acquisiscono un autentico significato quando le osserviamo nella giusta prospettiva.

 

Ad esempio, magari il lavoro che abbiamo ora è poco soddisfacente, ma ci ha regalato nuove amicizie che, a loro volta, ci hanno spinto a coltivare un hobby che ci piace moltissimo, che ci arricchisce emotivamente ed intellettualmente al punto di volerlo sviluppare anche da un punto di vista professionale. Lo facciamo e, una volta avviati gli affari, incontriamo anche l’amore della nostra vita.

Come potete vedere, una cosa può portare ad un’altra, saltiamo di pietra in pietra in questo fiume implacabile della nostra esistenza e lo facciamo quasi senza rendercene conto. Tuttavia, per apprezzare la bellezza e le opportunità che ci vengono offerte, dobbiamo mostrarci recettivi a questo meraviglioso incantesimo del destino. E dobbiamo farlo con un atteggiamento positivo e una mentalità aperta, perché chi aspetta l’inatteso con la giusta predisposizione ha più possibilità di essere felice.

Source: lamenteemeravigliosa.it

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