Tra le infezioni trasmissibili sessualmente, insieme a Tricomoniasi e Gonorrea, la Clamidia è senza dubbio una delle più frequenti. Colpisce sia uomini che donne ma quest’ultime hanno statisticamente più possibilità di contrarla e anche le possibili conseguenze sono maggiori.
Clamidia, cause e trasmissione
La clamidia è causata da un batterio intracellulare, il Chlamydia trachomatis che si trasmette per via sessuale. Dunque rapporti sessuali a rischio permettono una facile trasmissione della malattia che può contrarsi non solo tramite genitali, ma anche praticando sesso anale o orale. Non è però questo l’unico modo in cui si diffonde.
Anche la donna in gravidanza, infetta al momento del parto, è in grado di passare l’infezione al proprio bambino che in quel caso può veder comparire sintomi come infiammazioni agli occhi e ai polmoni.
Vi sono indubbiamente alcuni fattori di rischio per la trasmissione di questa malattia tra cui:
- Cambiare frequentemente partner sessuale
- Usare contraccettivi orali o non usarne affatto
- Età inferiore a 25 anni
- Presenza di altre malattie sessualmente trasmissibili
Clamidia, sintomi
Spesso la Clamidia fa comparire una sintomatologia molto leggera e in alcuni casi la persona neppure si accorge di averla contratta, è dunque completamente asintomatica (questo avviene addirittura nel 70% dei casi per le donne e nel 50% per gli uomini). Non a caso viene definita un”infezione a trasmissione sessuale silenziosa“.
Quello che a prima vista potrebbe sembrare un vantaggio, in realtà non lo è soprattutto nel caso delle donne, dato che non riconoscerla e quindi trattarla può portare a conseguenze anche pericolose (vedi sotto).
Se compaiono, i sintomi nelle donne comprendono:
- perdite vaginali (anche sanguinolente al di là del ciclo mestruale)
- irritazioni e prurito
- dolori al basso ventre e alla schiena
- dolori durante i rapporti sessuali o dopo
- febbre
- nausea
- irritazione anale
- infezioni alla gola
I sintomi che possono verificarsi negli uomini sono:
- comparsa di secrezioni
- irritazioni
- prurito
- gonfiore dei genitali
- dolore durante la minzione
- febbre
Generalmente la sintomatologia si presenta da 1 a 3 settimane dal momento dell’infezione.
Clamidia, diagnosi e prevenzione
La clamidia si diagnostica in maniera molto semplice effettuando un tampone vaginale o attraverso una specifica analisi delle urine. In caso si risulti positivi, anche il partner dovrà fare gli stessi test per valutare un probabile contagio.
Ovviamente per evitare il rischio di trasmissione bisogna agire a livello preventivo sulla propria sfera sessuale e attraverso appositi screening. L’uso del preservativo riduce notevolmente il rischio di infezione mentre gli screening possono aiutare ad individuare la malattia, anche se asintomatica, in modo da iniziare tempestivamente un trattamento evitando possibili gravi conseguenze.
Gli screening annuali si consigliano alle donne sessualmente attive (soprattutto sotto i 25 anni, dato che il picco di incidenza è intorno ai 20 anni), a coloro che cambiano spesso partner e alle donne incinte.
Clamidia, conseguenze
Come abbiamo già detto, nella maggior parte dei casi l’infezione interessa le donne, in particolare quelle sessualmente attive. Se non trattata la clamidia può essere pericolosa e far sviluppare la malattia infiammatoria pelvica (pelvic inflammatory disease, PID) che può portare addirittura alla sterilità.
Ci si può trovare in presenza di dolore cronico, causato da occlusione e infiammazione delle tube, ed è possibile incorrere in gravidanze extrauterine. Le donne infette da Clamidia, inoltre, hanno maggiori possibilità di contrarre il virus dell’HIV (5 volte in più delle persone sane).
Negli uomini le possibili conseguenze sono decisamente più rare ma comportano comunque infertilità, sterilità oppure la sindrome di Reiter, una forma di artrite accompagnata da lesioni alla pelle e infiammazione agli occhi e all’uretra.
L’infezione da Clamidia risulta, ad oggi tra le principali cause dell’infertilità di coppia.
Clamidia, rimedi
Poiché causa della clamidia è un batterio, l’unico modo di sconfiggerlo è assumere degli appositi antibiotici per via orale che devono essere prescritti dal medico. Dato che questi farmaci distruggono anche i batteri buoni presenti nel nostro intestino, ricordatevi di affiancarli sempre con dei probiotici utili a ripristinare l’eubiosi.
Non esistono rimedi naturali efficaci contro la clamidia anche se può essere importante agire sul sistema immunitario in modo tale che possa sconfiggere meglio il batterio che ha infettato l’organismo.
Source: greenme.it