PALERMO (ITALPRESS) – Cambio al vertice del Comando provinciale dei carabinieri di Palermo, dove Arturo Guarino lascia l’incarico dopo due anni dall’insediamento per via della promozione stabilita dai vertici dell’Arma con il trasferimento al comando generale in qualità di capo servizio controllo e validazione. Al suo posto in arrivo dal 7 settembre il Generale di Brigata Giuseppe De Liso, attualmente a capo dell’Ufficio cerimoniale del Comando generale. Due anni in città vissuti intensamente per il Generale di Brigata campano, reduce dall’esperienza a Torino, in cui al già delicato compito di fronteggiare la criminalità in una città difficile come Palermo si è aggiunta la gestione dell’emergenza coronavirus che ha richiesto sforzi ulteriori e nuove competenze e compiti per il personale dei carabinieri. Il 6 settembre sarà dunque l’ultimo giorno in servizio presso il capoluogo siciliano per Guarino, che ha voluto salutare e ringraziare i cronisti locali in una conferenza stampa indetta al Comando provinciale di via Mura di San Vito in cui ha tracciato il bilancio di questo biennio.
“Palermo è una città abbastanza sicura a livello generale, il cittadino che va in strada può aspettarsi di non essere derubato come accade altrove – ha esordito Guarino – La criminalità organizzata è sempre presente, magari non incide sul singolo cittadino, quanto piuttosto sulla collettività. Siamo riusciti a convincere gli imprenditori a denunciare e ad avere fiducia nei confronti delle forze dell’ordine, così mettiamo nuovi tasselli di legalità. L’imposizione violenta la stiamo combattendo con grande tenacia”. Un lavoro particolare è stato svolto in questi due anni sul fronte delle violenze domestiche: “Gli organi di stampa hanno sempre dimostrato il rispetto per le nostre attività investigative e la giusta sensibilità per le comunicazioni di natura sociale, pubblicizzando certi fenomeni come le violenza domestiche – ha sottolineato – Se è vero che la lotta alla mafia è un’attività ordinaria svolta in collaborazione con le altre forze dell’ordine, è anche vero che arrestiamo più persone per violenze domestiche che, per esempio, per i furti”.
“Ed è stato sollevato il delicato argomento proprio grazie alla stampa – ha concluso – Non credo che ci siano più uomini che picchiano le donne rispetto a prima, quanto piuttosto donne che non tollerano più certi comportamenti e che sono spinte a denunciare quanto subito”.
(ITALPRESS).