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Afghanistan, Gentiloni “Dalla debacle può scaturire l’ora dell’Europa”

Afghanistan, Gentiloni “Dalla debacle può scaturire l’ora dell’Europa”
26 agosto 2021

ROMA (ITALPRESS) – “E’ un terribile paradosso ma da questa debacle può scaturire l’ora dell’Europa. L’Ue non può permettersi un eccesso di debolezza geopolitica. E le condizioni sono favorite paradossalmente dalla Brexit. Il Paese più riluttante a un rafforzamento delle capacità autonoma di difesa europea è sempre stata la Francia. Ora è diventato il Paese più favorevole. E la Germania, in 15 anni è passata da grande riluttante a totale sostenitore. In futuro dovremo essere gli alleati autonomi degli Usa”. Lo afferma in un’intervista al quotidiano La Repubblica il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni.
“La realtà attuale della difesa europea è quasi inutilizzabile.
Abbiamo forze di pronto intervento che sono soggette alla regola dell’unanimità nel Consiglio Ue – prosegue -. Abbiamo due battaglioni operativi da 1.500 uomini, non utilizzati. C’è un lavoro in corso per costituire una forza di rapido intervento ancora più consistente, da 5.000 uomini, chiesta da una lettera di 14 governi tra cui tutti i maggiori Paesi. Ma pronto intervento e unanimità fanno fatica a convivere. E allora si può cambiare il meccanismo decisionale per l’impiego di tutte le forze europee. Oppure si possono adottare forme di cooperazione rafforzata”.
Sulla questione dei profughi “non è ragionevole fare stime. Ma i fenomeni migratori sono inevitabili. Si tratta di scegliere se gestirli in modo legale e organizzato oppure lasciarli alla clandestinità. La Commissione ha già attivato in questi giorni una consultazione sulla disponibilità di quote di accoglienza da parte degli Stati membri e credo che si possa arrivare a cifre significative – spiega Gentiloni -. Prendiamo il Canada: ha dichiarato di voler accogliere una quota aggiuntiva di 20mila rifugiati afghani. Penso che l’Ue possa fare di più. Stiamo parlando di decine di migliaia, non di milioni. Il meccanismo inevitabile è quello delle quote e dei corridoi umanitari”.
(ITALPRESS).

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