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Fico “No a giochi politici, avanti compatti per il bene del Paese”

Fico “No a giochi politici, avanti compatti per il bene del Paese”
16 dicembre 2020

ROMA (ITALPRESS) – “Abbiamo il grande onere di saper gestire al meglio questi fondi, questa classe politica avrà o la colpa di non aver fatto bene oppure avrà il grande pregio e vanto di aver cambiato passo al Paese. Siamo in un momento in cui c’è un bivio storico tra un Paese che potrà migliorare e modificarsi nel dna, oppure avere un pò di progetti realizzati ma saranno progetti spot, dobbiamo ragionare sulla giustizia generazionale su cosa lasciamo ai nostri figli. E’ il momento in cui il Paese deve fare un salto di qualità senza giochi politici, dobbiamo andare avanti compatti per portare a casa un risultato per il bene del Paese”. Lo ha detto il presidente della Camera, Roberto Fico, nel corso dello scambio di auguri con la Stampa parlamentare, parlando dei fondi del Recovery Fund, ricordando che gli italiani chiedono cose concrete e non litigiosità.
“Mi sento ottimista per il futuro, fermo restando che dobbiamo fare un lavoro mai fatto prima e dobbiamo rimboccarci le maniche e lavorare tutti insieme, istituzioni, cittadini, comuni e regioni. E’ chiaro che ci saranno sempre discussioni all’interno della maggioranza o nelle opposizioni – ha aggiunto – ma in un momento così importante vorrei che ognuno sentisse dentro di se la responsabilità che si ha in questo momento. Se si sente questa responsabilità si troverà sempre un punto di caduta per il bene del nostro Paese, questa la classe politica tutta la deve sentire”.
Parlando delle fibrillazioni all’interno della maggioranza e di una possibile crisi di governo ha sottolineato come “sarà il Presidente della Repubblica a gestirla, poi siamo in una democrazia parlamentare e tutto può accadere se si forma una nuova maggioranza. La mia opinione personale è credo che sia un percorso molto stretto e difficile e che porterebbe a nuove elezioni. Gli schemi sono stati già adottati tutti, per questo mi sembra difficile una terza via”.
(ITALPRESS).

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