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Ecco tutta la strada che fa il pesce morto prima di finire sulla nostra tavola

Ecco tutta la strada che fa il pesce morto prima di finire sulla nostra tavola
20 ottobre 2018

La migrazione del pesce morto – articolo originale di Kelebek blog scritto di Miguel Martinez

Come saprete, il governo americano inizia a mettere dazi sulle importazioni di alcuni prodotti provenienti dall’estero, cosa che suscita l’indignazione di tutti gli appassionati del Grande Flusso.

Panorama ad esempio titola: Il protezionismo di Trump può portare una nuova “grande depressione”. Mille economisti, fra i quali 14 premi Nobel, hanno cercato di spiegare al Presidente perché la sua linea commerciale rischia di distruggere il benessere degli Stati Uniti

Non essendo un economista, non entro in merito ai “rischi” o meno delle misure di Trump; piuttosto, mi pongo una domanda da non economista su cosa significhi quella parolina “benessere”.

Gli Stati Uniti hanno rimosso questo tipo di pesce dalla lista dei dazi

Infatti, qualche giorno fa, il governo degli Stati Uniti ha rimosso i filetti di merluzzo dalla lista dei prodotti cinesi a cui applicare un dazio del 10% all’importazione. Proprio ieri, hanno rimosso dalla stessa lista anche il salmone del Pacifico.

Il motivo di questo gesto di generosità verso i cinesi, ce lo spiega un articolo su The Scottish Daily Mail, di circa un anno fa.

Il salmone, si sa, è un animale migratore, ma non migra certo spontaneamente in Cina. I merluzzi e i salmoni vengono pescati, infatti, in Alaska, che notoriamente fa parte degli Stati Uniti.

Poi il pesce viene surgelato, messo su una nave che attraversa la famosa Isola di Plastica e arriva in Cina. Lì viene scongelato e i cinesi lo disossano a mano. Poi si congela tutto di nuovo e si rispedisce negli Stati Uniti.

Una volta si faceva il lavoro in Alaska, ma la concorrenza delle manine cinesi ha fatto fallire le fabbriche locali. E adesso, invece di approfittare dei dazi per ricostruire le fabbriche locali, la lobby della pesca minaccia di togliere i voti a Trump se li mette.

L’articolo è uscito, non a caso, su un quotidiano scozzese: infatti, le acque scozzesi pullulano di salmoni, mentre nei supermercati scozzesi – come nei nostri – troverete soprattutto “salmone di Alaska” proveniente dalla Cina.

Anzi, anche i merluzzi pescati nei mari scozzesi vengono spediti in Cina per venire disossati e poi tornano, come autentico merluzzo scozzese, in patria.

Visto dalla Scozia, la migrazione del salmone morto – 35.000 chilometri in diciotto mesi –  assume questa forma:

pesce

Source: http://www.informarexresistere.fr

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